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Furti di moto e scooter in aumento a Bari: il business criminale delle due ruote

 
Luca Natile

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Luca Natile

Furti di moto e scooter in aumento a Bari: il business criminale delle due ruote

foto d'archivio

Più di 560 mezzi spariti in 12 mesi. Poco meno del 60% viene ritrovato, il resto viene inghiottito dal mercato nero

Domenica 10 Novembre 2024, 10:46

BARI - Più di 400 motociclette e 167 cinquantini. Nell’area metropolitana di Bari si registra nuova crescita dei furti di due ruote a motore. Nel giro di un anno si è passati dalle 29,1 denunce ogni 100mila abitanti alle 32,8, mentre per quello che riguarda i ciclomotori il è rimasto quasi del tutto immutato (erano 13,6 denunce ogni centomila abitanti si è passati al 13,7). Meno del 60 % dei mezzi è stato ritrovato, del rimanente 40% si sono perse le tracce, con le due ruote a motore instradate su mercati esteri o cannibalizzate e utilizzate per alimentare il mercato nero dei pezzi di ricambio. Nella top 50 delle province italiane più pericolose, ossia dove il fenomeno delle razzie è più diffuso Bari è al 18mo posto per le moto e 32ma per i furti di cinquantini. Nel computo generale dei reati il capoluogo pugliese e la sua provincia, con 3.631,4 denunce ogni 100mila abitanti (44.416 totali) è nella top 29 delle province con il tasso di criminalità più alto. I numeri appena enunciati emergono dall’ultima statistica della banca dati interforze del dipartimento di Pubblica sicurezza del ministero dell’Interno. Il riferimento è alle denunce effettivamente registrate. Il trend della delittuosità è in crescita e insieme al fenomeno dei furti d’auto, quello che allarma di più i baresi è quello delle spartizioni delle moto.

La Vespa è una delle moto di fabbricazione italiana più gettonate dai ladri (ancora più ricercata se si tratta di una moto d’epoca) insieme ad altri due modelli dall'aspetto più moderno rispetto all'iconico stile della Vespa: il Beverly e il Liberty. Anche secondo un'analisi effettuata dall'Osservatorio di Viasat, i furti di moto e scooter stanno diventando anno dopo anno sempre più frequenti, con un incremento su tutto il territorio nazionale che oscilla tra il + 15 e il +16%. Una piaga.

Ci sono alcune regioni, tuttavia, dove il rischio è maggiore, come Campania, Sicilia e Lazio. Nella «top ten», purtroppoo, c’è anche la Puglia e in particolare la provincia di Bari. Le cilindrate più piccole di solito vengono rubate per essere cannibalizzate, fatte a pezzi e vendute al mercato nero dei ricambi. Le moto di grossa cilindrata invece, in molti casi, vengono esportate nei Paesi dell’Est e rivendute o altrimenti, con la complicità di officine e meccanici specializzati, modificate e rimesse sul mercato italiano.

Una parte delle moto di piccola e media cilindrata (dalla classe 50 alla 350) va ad ingrossare ulteriormente la flotta dei mezzi a disposizione della criminalità che spesso parcheggia queste due ruote nei giardini condominiali, nei garage, nei rimessaggi, nei depositi dove è facile passare inosservati, dove è possibile mimetizzarsi, nascondersi.

Si crea in questa maniera una sudditanza, una «servitù» alla quale in molti, nei quartieri ad alta concentrazione criminale, sono costretti a piegarsi per non finire nei guai.

Perché proprio i cinquantini e gli scooter sono i veicoli presi più di mira?. Principalmente per due ragioni: in caso di rivendita, il mercato è molto remunerativo e poi, si tratta di veicoli molto più leggeri, facili da trasportare e da nascondere perché non occupano molto spazio.

La classifica dei mezzi più rubati vede al primo posto l'Honda SH. Al secondo c'è lo Scarabeo di Aprilia, seguito dal Piaggio Liberty. Tra i veicoli di Piaggio, i best seller come il Beverly e la Vespa sono anche tra i più rubati, insieme al T-Max di Yamaha e i modelli Agility e People di Kymco.

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