La storia
Bari, muore un ex bambino della Fibronit: «Grazie ai signori dell’amianto»
L’ultima vittima della fabbrica di japigia aveva 60 anni. ad oggi la stima è di circa 700 decessi
BARI - «Dobbiamo ringraziare i signori dell’amianto». Sono le parole pronunciate dalla sorella di quella che potrebbe essere l’ultima vittima della Fibronit, l’ex fabbrica di cemento amianto nel cuore del quartiere Japigia che dagli anni Novanta ad oggi potrebbe aver causato più di 700 morti.
L’ultima vittima, un 60enne, ha sempre vissuto in via Caldarola, a due passi dalla fabbrica, nella cosiddetta «zona rossa», cioè la porzione di territorio che si stima sia stata contaminata dall’amianto della Fibronit, provocando centinaia di casi di mesotelioma, asbestosi, tumore ai polmoni e altre patologie correlate all’amianto. Le sue parole sono state riferite dalla sorella, in lacrime, a Nicola Brescia del Comitato cittadino Fibronit. «Quando sembrava che l’amianto stesse tirando un po’ il freno, ecco che ti giungono notizie che ti spengono la speranza - dice Brescia - L’insorgenza di un nuovo caso con i familiari che ti chiedono aiuto per supportarli in questa situazione e la scomparsa di un nostro concittadino che ancora non aveva compiuto 60 anni. Era uno di noi, da sempre residente a Japigia. Non è stato facile raccogliere la testimonianza di sua sorella che in lacrime mi ha descritto le ultime ore di suo fratello. “Dobbiamo ringraziare i signori dell’amianto”, queste le sue parole per testimoniare la sua rabbia per la perdita di un fratello giovane e ancora pieno di speranze per il futuro. Non dirò i loro nomi perché non è necessario dare un nome alla sofferenza di queste famiglie, è sufficiente sapere che i mali dell’amianto ancora, purtroppo, non segnano il passo».
È complesso ancora ad oggi avere un conto preciso dei morti che la Fibronit ha causato a Bari. Secondo l’Osservatorio nazionale vittime amianto si contano circa 400 decessi solo tra il 1993 e il 2012. Il Comitato vittime amianto Bari stima un numero superiore, attestandosi a circa 700 decessi. E quelli che si ammalano e muoiono oggi all’epoca erano bambini, forse poco più che adolescenti. Sono gli ex bambini della Fibronit, l’eredità dolorosa di quella fabbrica di morte dove presto sorgerà il «Parco della Rinascita», chiamato così proprio in memoria delle tante vittime.