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Locorotondo, carabiniere interviene per sedare rissa e viene preso a pugni: il video va sui social

 
Redazione online

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Locorotondo, carabiniere interviene per sedare rissa e viene preso a pugni: il video va sui social

un frame del video

A renderlo noto è il sindacato italiano militari dell'Arma, Sim, evidenziando la necessità di misure urgenti a tutela delle forze di polizia

Sabato 24 Agosto 2024, 13:48

21:51

LOCOROTONDO - Un carabiniere è stato aggredito l’altra sera a Locorotondo, nel Barese. Lo rende noto il Sim carabinieri, il sindacato italiano militari dell’Arma evidenziando che l’aggressione è stata registrata in un video poi pubblicato sui social. Si tratta di «un episodio grave e inaccettabile», denuncia il sindacato.

I fatti: un uomo di 45 anni, residente in paese e senza un’occupazione stabile, è stato fermato dai carabinieri dopo una breve colluttazione. Prima dell’intervento dei militari, l’uomo, in evidente stato di alterazione, aveva scatenato il panico tra corso XX Settembre e piazza Vittorio Emanuele, il salotto buono della città. Scalzo e senza maglietta, il 45enne aveva infastidito e minacciato diverse persone. Si sono vissute scene di autentico terrore con bambini in lacrime e famiglie che fuggivano dalla furia cieca dell’uomo.

All’arrivo dei carabinieri, l’uomo si è scagliato contro i militari con pugni a calci, prima di essere fermato e condotto in caserma. A farne le spese, in particolare, un carabiniere della locale stazione, raggiunto prima da un gancio in pieno volto e poi anche da diversi calci. Nell’era dei cellulari, le immagini dell’aggressione hanno subito fatto il giro del paese.

Il 45enne, già noto alle forze dell’ordine, è stato denunciato a piede libero, scatenando la riprovazione di molti cittadini per la tenuità della sanzione. «Siamo profondamente preoccupati e sconcertati - ha commentato il sindaco Antonio Bufano - per quanto accaduto in seguito all’aggressione subita da un nostro carabiniere, che ha agito con coraggio e professionalità per proteggere la comunità da un individuo noto per la sua estrema violenza». I cittadini temono che la situazione possa ripetersi in futuro: «Nonostante la gravità dell’episodio - ha aggiunto Bufano - con danni non solo al nostro militare ma anche alla sicurezza dei residenti e dei turisti, apprendiamo non senza stupore che nei confronti del responsabile di tali gravi comportamenti non è stato assunto alcun provvedimento idoneo ad evitare il ripetersi di quanto accaduto. Questa decisione affida un messaggio preoccupante ai cittadini, che si aspettano che la giustizia sia pronta a meglio tutelarli da soggetti così pericolosi».

C’è chi chiede il pugno duro ma anche chi prova a tessere trame di dialogo. «Cosa avremmo potuto fare e non abbiamo fatto?», si chiede qualcuno che invoca l’intervento dei servizi sociali per provare a dare una svolta alla vita dissoluta dell’autore delle violenze.

Sull’episodio, una nota amara è giunta anche dal Sim (Sindacato italiano militari): «Questo ennesimo episodio di violenza contro le forze dell’ordine - ha sottolineato il segretario generale Antonio Serpi - è inaccettabile. Non possiamo più attendere: chiediamo un immediato incontro con il Governo per discutere misure urgenti a tutela delle forze di Polizia. I nostri colleghi non possono essere carne da macello». Sulla stessa linea Natalino Leobono, segretario generale regionale del Nuovo Sindacato Carabinieri: «Questo non è solo un episodio isolato, ma un attacco diretto alla funzione statale. Chiediamo una risposta istituzionale adeguata, capace di disincentivare tali comportamenti anti-giuridici».

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