BARI - Non è solo la crisi economica a tormentare commercianti e artigiani. Negozi, centri commerciali e botteghe devono fare i conti anche con un serio problema di sicurezza. Ogni giorno a Bari e provincia più di tre attività commerciali (per la precisione 3,0383) vengono svaligiate con un furto o con una rapina da una delinquenza incarognita dalle crescenti difficoltà economiche che stanno facendo precipitare un numero sempre maggiore di famiglie di mala nella povertà assoluta.
L’ ultima misurazione dell'indice che misura il livello di sicurezza nelle 106 province italiane, considerando le denunce presentate nell'arco di 12 mesi per 18 tipologie di reato (dati estratti dal database interforze del dipartimento di Pubblica Sicurezza del ministero dell’Interno) ha fatto registrare una (piccola) impennata.
Bari con le sue 3.631,4 denunce ogni 100mila abitanti (44.416 totali) è nella top 29 delle province con il tasso di criminalità più alto. Al reato «furti in esercizi commerciali» nell’ultimo bilancio annuale, sotto la voce «totale denunce» è associato il numero 1.044 (85,4 ogni 100mila abitanti). Una impennata. Nei dodici mesi precedenti infatti le razzie si erano attestate a quota 915 denunce (74,7 ogni 100mila abitanti). Tornando indietro ancora di un anno le denunce per furti in negozi erano state 98 (136,1).
Più cruento il fenomeno delle rapine a mano armata (pistola o coltello) che ha fatto registrare per fortuna una decrescita. Gli esercizi colpiti a Bari e provincia nell’ultimo anno contabilizzato infatti sono stati 65 (5,3 ogni 100mila abitanti), 34 in meno rispetto all’anno prima quando si è toccato quota 99 (8,1) e uno in più di due anni orsono (64 denunce, pari a 5,1 ogni 100mila abitanti). Non è possibili fare entrare in questo conteggio i piccoli colpi non denunciati.
Secondo Confcommercio, l'aggressione della malavita sta provocando sui fatturati delle imprese che operano nel mondo del commercio perdite di centinaia di migliaia di euro. Un passivo al quale vanno aggiunte le spese per «la difesa», dalla guardiania ai sistemi di allarme.
Furti, rapine, contraffazione, abusivismo, pirateria, estorsioni, usura, infiltrazioni della criminalità organizzata, taccheggio, corruzione, sono fenomeni di criminalità diffusa che impattano pesantemente sul sistema economico delle imprese in termini di mancate vendite, riduzione del fatturato, perdita di immagine e di credibilità, abbassamento degli standard qualitativi.
L’ultima indagine di Confcommercio condotta su tutto il territorio nazionale a partire anche da Bari ha stabilito che il 32,3% degli imprenditori teme il rischio di esposizione a fenomeni criminali quali furti, rapine, atti vandalici, aggressioni, etc. Il dato è inferiore a quello nazionale pari al 33,9%. I furti sono il crimine che preoccupa maggiormente sul piano della sicurezza della propria impresa/della propria persona/dei collaboratori (25,7%). Il dato è inferiore al valore Italia pari a 30,4%.
Da uno studio di due economisti pubblicato dalla Banca d’Italia che esamina gli effetti nei primi anni della crisi sul territorio nazionale, risulta come una riduzione del 10% delle attività economica a livello locale produca un aumento del 6% dei furti e del 10% per le estorsioni. Meno rilevante l’aumento di reati più organizzati come le rapine.