Il caso
Bari, focus sull’Infopoint fantasma di piazza Moro
«Perché è chiuso?». Lo stupore dei visitatori stranieri che arrivano in stazione
BARI - Due turiste straniere appena arrivate in città osservano il chiosco chiuso. In alto l’iconica «i», sulle pareti solo Qr code e mappe. Per fortuna, non lontano da quella che fu la porta d’ingresso, chiusa con tanto di lucchetto, due agenti della Polizia locale indicano la partenza della navetta per raggiungere l’aeroporto. Una coppia, zaino in spalla, vorrebbe bruciare le tappe per raggiungere quanto prima la spiaggia di Pane e Pomodoro. Come dare torto vista l’afa insopportabile. Un tassista, li fa accomodare e mette in moto.
Benvenuti in piazza Moro, davanti all’Infopoint «fantasma». A differenza di porto e aeroporto, infatti, chi sceglie il treno per visitare Bari non trova accoglienza e informazione turistica, dovendo percorrere, 16 minuti a piedi o 10 minuti in autobus, traffico permettendo, per raggiungere l’Infopoint di piazza del Ferrarese. Quanta fatica per recuperare brochure, depliant, suggerimenti su mostre e concerti, consigli sugli itinerari, informazioni su dove fare l’aperitivo o cenare.
«Perché l’Infopoint è chiuso?», si chiede qualche turista. Bella domanda. La vicenda è nota, ma l’impressione è che ci sia assuefazione rispetto a un non lusinghiero biglietto da visita. Sia chiaro, il bando vinto dal raggruppamento temporaneo di imprese tra le srl Ecotour e Developing.it, aggiudicatarie dell’accordo quadro del Comune per gestire i servizi di accoglienza, informazione e promozione turistica degli Infopoint a Barivecchia e in stazione parlava chiaro. Quest’ultimo non può accogliere personale. Non è coibentato, poggia direttamente sull’asfalto, non c’è un bagno, non è elettrificato. Di qui il ripiego: Qr, informazioni self service sulle pareti e una mappa per raggiungere piazza Del Ferrarese.
«A nostro avviso i tempi sono maturi per ripensare la struttura di piazza Moro. Una delle ipotesi potrebbe essere rimuovere il chiosco e magari ricollocarlo all’interno della stazione, ma per farlo penso sia necessario in primis un accordo tra Comune e Grandi Stazioni - spiega il gestore Paco Ricchiuti - Considerando come sono cambiati la città e l’afflusso di turisti è arrivato il momento di intervenire ammodernandolo per consentire la presenza fisica degli addetti. Ben vengano sistemi self-service in quota parte ma per garantire alti standard qualitativi si deve scommettere sulla consulenza “on-site” di professionisti del comparto. Ritengo che si potrebbero utilizzare i proventi derivanti dalla tassa si soggiorno per farlo. Del resto, l’Infopoint è la prima frontiera dell’accoglienza e dell’ospitalità».
La nuova amministrazione Leccese ha in agenda possibili soluzioni. Una - fa sapere palazzo di Città - è rappresentata dall’opportunità offerta dai lavori di riqualificazione di piazza Moro che saranno realizzati da RFI nell’ambito del «nodo verde». Si sta valutando in quel contesto di rifare completamente il box, ovviamente più grande. La tempistica pertanto è legata realizzazione del grande progetto. Sarà la volta buona?