il bilancio
Bari e il turismo, volano le presenze e gli incassi: visitatori oltre quota 1,1 milioni
I primi nove mesi di entrata in vigore della tassa di soggiorno hanno ribaltato ogni stima: dal primo ottobre 2023 al 2 luglio scorso sono già 2milioni e 290 mila gli euro incassati
BARI - Il gettito va oltre ogni aspettativa. Alla vigilia dell’entrata in vigore il Comune prevedeva incassi annuali pari a 2,5 milioni di euro. Ma i primi nove mesi di entrata in vigore hanno ribaltato ogni stima: dal primo ottobre 2023 al 2 luglio scorso sono già 2milioni e 290 mila gli euro incassati.
A Bari spicca il volo l’imposta di soggiorno, il nuovo «dazio» per non residenti, visitatori e turisti che soggiornano in città. Entrata in vigore lo scorso autunno – tra non pochi mugugni da parte degli operatori del settore e di alcune forze politiche, in primis il centrodestra – sta fornendo un quadro economico inaspettato. Soldi che la legge assegna non certo ai buchi di bilancio comunale ma al rafforzamento dell’offerta turistica con servizi su accoglienza, eventi, cultura, decoro e trasporti. Insomma, tutto ciò che chiede un turista quando visita una città.
Incassi e arrivi Dal primo ottobre al 31 dicembre 2023 l’imposta aveva già fruttato 580mila euro grazie alle 140mila presenze registrate su Paytourist, il portale ufficiale che consente al Comune di monitorare l’andamento e agli operatori delle strutture alberghiere ed extralberghiere di registrare gli arrivi e versare poi il dovuto. Un dato rafforzato nei primi sei mesi del 2024: dal primo gennaio al 2 luglio gli incassi sono stati pari a 1 milione e 707mila euro grazie alle 875mila presenze sui 398mila complessivi arrivi, con una permanenza media di circa 2 notti.
Conti alla mano i 9 mesi di introduzione dell’imposta hanno consegnato agli archivi comunali 2,3 milioni di incassi e oltre un milione e 155mila presenze. Presenze da ogni parte del mondo: a maggio scorso ad esempio oltre alla principale provenienza dall’Italia (24,65%), i turisti sono arrivati principalmente da Polonia (11,87%), Francia (7,88%) e Germania (5,12%). Ma qual è l’identikit del turista tipo a Bari? Secondo il report comunale si tratta principalmente di famiglie, con il 37,37% degli arrivi, e di gruppi organizzati nel 37,08% dei casi; il 25,55% delle presenze ha riguardato invece persone singole. Per quanto riguarda l’età media del turista il picco si concentra nella fascia 29-33 anni, con il 9,96%, seguita dalle fasce d’età 49-53 anni con il 9,67%, 44-48 e 24-28 anni con il 9,37% e 54-58 anni con il 9,15%.
La soddisfazione dell’amministrazione comunale «Gli oltre 875 mila turisti dei primi sei mesi dell’anno provenienti da tutto il mondo dimostrano la necessità sempre più urgente di prepararsi con strategia politica alla creazione del sistema di accoglienza del nostro territorio – commenta l’assessora al Turismo Ines Pierucci. Lo scorso fine settimana, con tre giorni di grandi concerti in città, da Vasco Rossi ai Simple Minds, ha dimostrato quanto Bari sia diventata una città turistica a vocazione culturale».
E l’assessora (in attesa o meno di una eventuale riconferma, da tecnico, nella prima giunta del neo sindaco Vito Leccese) traccia la rotta per i prossimi mesi: «Gli obiettivi principali per le politiche turistiche di una città in forte crescita come la nostra devono riguardare il contrasto al fenomeno dell’abusivismo, il riconoscimento delle scuole alberghiere e la collaborazione con tutte le agenzie formative e professionali, come gli ITS, nelle quali formare i nuovi professionisti del turismo. Il turismo è una risorsa ed è necessario continuare con Vito Leccese sulla strada intrapresa dal sindaco Decaro nel creare luoghi, prodotti e stili di vita belli, sostenibili e inclusivi».