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Bari, la tassa di soggiorno tira: incassati già 250mila euro. Federalberghi: evasione al 50%

 
Isabella Maselli

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Isabella Maselli

Fasano, tassa di soggiorno tutto l'anno: guerra Comune-albergatori

Il bilancio del primo mese nelle oltre 1.700 strutture registrate sul portale

Giovedì 02 Novembre 2023, 12:12

BARI - Nei primi 31 giorni dalla entrata in vigore, la tassa di soggiorno ha consentito incassi per quasi 250mila euro dai circa 60mila turisti che hanno soggiornato in città (in media due giorni) nelle 1.742 strutture registrate. Un dato «oltre le aspettative» dicono da Palazzo di Città, che documenta presenze importanti ma che testimonia anche le criticità tuttora irrisolte: prima fra tutte le strutture ricettive abusive, che stando ai dati della Camera di Commercio, sono più di mille.

Il report del primo mese (l’imposta è entrata in vigore il 1 ottobre) ha numeri chiari, raccolti dalla piattaforma PayTourist: nei 12.152 posti letto delle strutture registrate (si stima circa il 70% di quelle realmente presenti nel capoluogo) hanno soggiornato più di 122mila persone (non si tratta di turisti unici, nel senso che il singolo turista potrebbe aver alloggiato per più giorni). E da queste presenze alberghi e B&B hanno riscosso 249.259 euro (gli incassi saranno versati al Comune trimestralmente).

Il Comune, quando ha deciso di introdurre l’imposta di soggiorno, che per legge va reinvestita in attività e servizi per il turismo, stimava - sulla base dei dati dei flussi turistici del 2022, con circa 900mila presenze - introiti annui intorno ai 2 milioni di euro. I numeri di ottobre lasciano immaginare, o almeno sperare, che quella stima sia al ribasso e che nelle casse di Palazzo di Città, e quindi nei futuri investimenti sul settore, entrerà di più.

LE REGOLE La tassa di soggiorno per ogni pernottamento, e fino a un massimo di 4 pernottamenti consecutivi, varia come importo in base alla tipologia di struttura ricettiva, da un minimo di 1 euro e 50 (alberghi, villaggi turistici e campeggi fino a 2 stelle), passando per i 2 euro dei 3 stelle, degli affittacamere, degli alloggi agrituristici, dei B&B, delle case per ferie e degli ostelli per la gioventù, fino a 3 e 4 euro rispettivamente nei 4 e nei 5 stelle. Delle 1.742 strutture registrate sul portale del Comune, e quindi in regola, la gran parte (1.097) sono appartamenti per affitti brevi, seguiti da 296 affittacamere, 177 Bed and Breakfast, 117 case vacanze, 32 alberghi (un solo 5 stelle, l’Hotel delle Nazioni), 10 agriturismi e masserie, cinque residence e 5 case per ferie.

Non tutti coloro che arrivano in città, però, sono tenuti a pagare la tassa di soggiorno. Il regolamento approvato nei mesi scorsi dal Comune ha previsto una serie di esenzioni che riguardano i residenti, gli under 14 anni, gli autisti di pullman e gli accompagnatori turistici che prestano attività di assistenza a gruppi organizzati dalle agenzie di viaggio e turismo; i malati e coloro che assistono degenti ricoverati in strutture sanitarie, gli studenti universitari fuori sede e coloro che frequentano master o scuole di specializzazione post-laurea nelle università cittadine, persone con disabilità beneficiarie dell’indennità di accompagnamento, gli appartenenti alle forze di polizia statale, provinciale e locale, nonché al corpo nazionale dei Vigili del Fuoco che pernottano per esigenze di servizio, i soggetti che alloggiano in strutture ricettive a seguito di provvedimenti adottati da autorità pubbliche, per fronteggiare situazioni di carattere sociale o di emergenza conseguenti a eventi calamitosi o di natura straordinaria o per finalità di soccorso umanitario, i volontari che prestano servizio in occasione di calamità, i dipendenti delle strutture ricettive, i visitatori in viaggio per motivi concorsuali. È stata prevista anche la riduzione del 50% per i titolari delle strutture ricettive che applicano convenzioni per il segmento business, per i gruppi scolastici delle scuole medie inferiori e superiori in visita didattica, per gli sportivi under 16 anni che partecipano a iniziative e tornei organizzati in collaborazione con l’amministrazione comunale.

LA GESTIONE Per monitorare l’applicazione delle regole, l’amministrazione comunale convocherà periodicamente (due volte l’anno) un comitato di indirizzo composto da delegati propri e delle associazioni di categoria maggiormente rappresentative «cui sono attribuite - si legge nel regolamento - funzioni propositive, consultive e di studio nell’elaborazione di politiche di promozione e sviluppo delle attività economiche connesse con il settore turismo e di monitoraggio sull’applicazione dell’imposta, con particolare riferimento all’effettivo impiego delle somme derivanti dall’applicazione delle tariffe approvate dalla giunta comunale».

Al momento il monitoraggio, almeno numerico, è affidato alla piattaforma PayTourist , che consente anche di effettuare l’analisi dei dati statistici in tempo reale e di ricevere recensioni da parte degli ospiti.

FEDERALBERGHI: EVASIONE AL 50%

«Come previsto dalla Federalberghi, nel primo mese di attuazione, ottobre 2023, la tassa di soggiorno a Bari ha confermato quasi un 50% di evasione. Nella piattaforma 'Pay Tourist’, infatti, si registrano al primo di novembre 1.742 strutture iscritte per 122.198 presenze, mentre su Airbnb, la piattaforma web delle locazioni turistiche brevi, si rilevano ben 2.548 attività. Gli abusivi del turismo ricettivo in città, pertanto, risultano essere oltre 800 che, di conseguenza, avrebbero sviluppato almeno altre 56.000 presenze senza pagare l’imposta di soggiorno». Lo denuncia Federalberghi Puglia in riferimento all’attivazione della tassa di soggiorno a Bari, in vigore dal primo ottobre. L’associazione ha presentato anche un ricorso al Tar contro la tassa. «Un’evasione - prosegue Federalberghi - vicina al 50% che evidenzia con i dati quello che la Federalberghi ha previsto e denunciato negli ultimi anni.

«I dati sulla tassa di soggiorno rilevati dalla piattaforma Pay Tourist - dichiara Francesco Caizzi, vice presidente nazionale e leader barese e pugliese della Federalberghi - hanno confermato per il mese di ottobre un’evasione dell’imposta di quasi il 50%. Da anni scriviamo e denunciamo che è inopportuno, oltre che in palese violazione dei principi costituzionali, deliberare a Bari, con un tasso di abusivismo ricettivo alle stelle, un’imposta iniqua qual è quella di soggiorno che penalizza le strutture alberghiere».

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