Il caso bari
Bari, dopo tre mesi tornano liberi i fratelli Pisicchio: «Le elezioni sono passate»
Accolte le istanze di revoca dei domiciliari dell’ex consigliere regionale Alfonsino e di suo fratello Enzo detto Roberto. Il gip: esigenze cautelari cessate
BARI - Sono tornati liberi l’ex assessore regionale pugliese Alfonsino Pisicchio e suo fratello Enzo detto Roberto. Dopo quasi tre mesi dall’arresto del 10 aprile nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Bari per concorso in corruzione e turbativa d’asta, il gip Ilaria Casu ha disposto la revoca degli arresti domiciliari nonostante il parere negativo dei pm Savina Toscani e Claudio Pinto.
Il gip ha rilevato per Alfonsino (difeso dall’avvocato Salvatore D’Aluiso) il venir meno del pericolo di reiterazione dei reati contestati, visto che da un lato sono ormai concluse le elezioni amministrative di giugno, dall’altro Pisicchio ha documentato lo scioglimento dei due movimenti politici Senso Civico e Iniziativa Democratica. Il gip ha ritenuto che il «clamore mediatico» intorno alla vicenda rende improbabile che Pisicchio possa tornare a occuparsi di politica e appalti pubblici. Due settimane fa il Gip aveva respinto una prima istanza di revoca dei domiciliari per Alfonsino, motivandola tra l’altro con l’imminente ballottaggio per la scelta del sindaco di Bari.
Per quanto riguarda invece Enzo, il GIP ha valorizzato gli elementi contenuti nell’istanza avanzata dai suoi difensori (il prof. Vito Mormando e gli avvocati Ciccio Sisto e Francesco Marzullo) a proposito della “cospicua riduzione” dei reati a lui contestati nell’avviso di conclusione delle indagini di 15 giorni fa. Il gip ha altresì rilevato che la posizione di Enzo è “ancillare” a quella del fratello per il quale sono venute meno le esigenze cautelari.