Il caso

Pisicchio chiede la revoca dei domiciliari: non sono più in politica

Massimiliano Scagliarini

L’inchiesta della Procura di Bari, con il pm Claudio Pinto, ipotizza a carico di Alfonsino e del fratello Enzo detto Roberto le accuse di concorso in corruzione e turbativa d’asta in relazione a un appalto da 5 milioni del Comune sulla gestione dei tributi locali

BARI - Le associazioni «Centro Democratico» e «Iniziativa Democratica per Bari» non esistono più, sciolte subito dopo l’operazione che il 10 aprile ha portato ai domiciliari il suo promotore e dominus Alfonsino Pisicchio. E i due mesi trascorsi da quel giorno, in cui è compresa la tornata elettorale amministrativa dello scorso fine settimana, secondo la difesa dell’ex assessore regionale avrebbero fatto venir meno le esigenze cautelari. Su questo si fonda l’istanza di revoca dei domiciliari presentata dall’avvocato Salvatore D’Aluiso. La decisione spetterà al gip Ilaria Casu, che dovrebbe esprimersi sul punto entro dopodomani.

L’inchiesta della Procura di Bari, con il pm Claudio Pinto, ipotizza a carico di Alfonsino e del fratello Enzo detto Roberto le accuse di concorso in corruzione e turbativa d’asta in relazione a un appalto da 5 milioni del Comune sulla gestione dei tributi locali...

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