GRUMO APPULA - Avrebbero preteso 10mila euro dal gestore del canile per continuare a pagare fatture già scadute per il servizio di ricovero e mantenimento di cani randagi accalappiati a Grumo Appula. È la nuova tegola giudiziaria che si abbatte sull’ex sindaco di Grumo Michele D’Atri. L’accusa di concussione è contestata in concorso con il suo ex assessore Nicola Lella, entrambi coinvolti nelle recenti inchieste su presunta corruzione elettorale. La vicenda legata al canile risale a marzo 2017.
I due - contestano i pm Marco D’Agostino e Claudio Pinto - «abusando il primo della sua qualità di sindaco» avrebbero costretto l’imprenditore «a consegnare loro la somma di 2.500 euro, mediante la minaccia consistita nel pretendere la somma di 10mila euro in due tranche e nella prospettazione, manifestata materialmente da Lella, in caso di mancata adesione, di bloccare i pagamenti di fatture già scadute relative al servizio di ricovero e mantenimento di cani randagi accalappiati nel territorio del Comune di Grumo».
A incastrare i due indagati c’è la denuncia della presunta vittima e intercettazioni telefoniche. Dopo la notifica della chiusura delle indagini preliminari, l’ex sindaco D’Atri - assistito dall’avvocato Antonio Maria La Scala - ha reso interrogatorio, respingendo le accuse.
Se i pm dovessero - nonostante i chiarimenti forniti - chiederne il rinvio a giudizio, è probabile che dopo l’estate l’ex sindaco debba trovarsi davanti ad un giudice con il rischio di un nuovo processo. Il primo ottobre sarà comunque in un’aula di via Dioguardi per l’udienza che lo vede alla sbarra per corruzione elettorale con riferimento alle amministrative di Bari di maggio 2019. Il processo è quello che, oltre D’Atri, coinvolge altri 18 imputati, tra i quali l’ex consigliera comunale Francesca Ferri, il compagno Filippo Dentamaro e l’ex consigliere regionale, imprenditore e presidente del Foggia Calcio Nicola Canonico. A D’atri la Procura attribuisce il ruolo di «portatore di voti», cioè uno dei reclutatori di elettori, incaricati di individuare e contattare il maggiore numero possibile di persone disposte a vendere il proprio voto da 25 a 50 euro.
In una vicenda giudiziaria relativa a presunte elezioni truccate è coinvolto anche l’ex assessore Lella. Il suo nome è nell’elenco degli arrestati nell’inchiesta - ancora in corso - sul fondatore del movimento politico «Sud al Centro», Alessandro Cataldo (marito dell’ex assessora regionale Anita Maurodinoia), con l’accusa di brogli nelle elezioni di Grumo Appula di settembre 2020.