BARI - Una boccata di ossigeno dopo un recente periodo buio di conti in rosso, polemiche e l’inchiesta di febbraio scorso «Codice Interno» che ne ha determinato l’amministrazione giudiziaria per presunte infiltrazioni mafiose. L’Amtab di Bari torna parzialmente a respirare con il bilancio 2023 che chiude i conti con un utile netto di circa 5,3 milioni e che senza imposte salirebbe a 7,2 milioni.
L’assemblea dei soci ha così dato disco verde ai conti rimessi in carreggiata dopo il buco della precedente annualità certificato a 4,2 milioni poi ridotto a 3,4 con un’operazione di maquillage attraverso la contabilizzazione delle imposte anticipate.
Il 2023 è sicuramente l’anno che pur avendo attraversato una fase travagliata sul fronte del management – ci sono stati due presidenti in carica, fino a luglio il dimissionario Sabino Persichella poi sostituto dall’attuale, la presidente Angela Donvito ed ex consigliere d’amministrazione ai tempi della gestione Vulcano – ma c’è stato anche un notevole sforzo da parte del socio unico il Comune.
Uno sforzo tra adeguamenti Istat, variazioni di bilancio per risanare i conti e l’iniezione di liquidità con i fondi Pon Metro attraverso i 20mila abbonamenti annuali a 20 euro, quelli che normalmente costano 250 euro ma che con questa misura sono stati coperti dai soldi europei messi dal Comune nelle casse dell’azienda del trasporto pubblico locale. Parallelamente a ciò ci sono stati anche un incremento degli incassi della sosta (tra parcheggi e strisce blu gestite da Amtab) pari a circa l’8% e un leggero aumento della bigliettazione, ora favorita anche dalla possibilità di acquistare anche un titolo di viaggio online e non solo esclusivamente cartaceo.
Sull’altro fronte però questa segno più sui conti dell’azienda sono stati anche favoriti dal calo dei costi delle materie prime che nel precedente biennio, a causa del post Covid e del conflitto in Ucraina, erano invece schizzati alle stelle. I costi energetici di Amtab, in particolare quello dei carburanti per autotrazione, gasolio e metano, si sono stabilizzati ed il costo complessivo è passato da 10,2 milioni del 2022 ai 7,4 del 2023. In soldoni si è trattato per l’azienda di un risparmio di circa 2,8 milioni.
Un 2023 che si è chiuso anche con l’ammodernamento del parco mezzi, con l’installazione di mille 200 paline, di 110 pensiline e di nuovi parcometri.
A conclusione del bilancio infatti è arrivato il monito del socio Comune: «Nonostante il brillante risultato del 2023, la società si presenta sempre con un livello di patrimonializzazione non adeguato alle medie di settore e pertanto appare opportuno prevedere un rafforzamento patrimoniale della società». Ma non solo. Dall’amministrazione in carica è anche arrivato l’invito a «ultimare la redazione del Piano di Risanamento e Ristrutturazione», atteso da mesi ma non ancora presentato. Un tassello molto importante e che a questo punto sarà tutto nelle mani del prossimo sindaco.