BARI - C’è un filo diretto che lega il «sistema Sandrino» sulla presunta corruzione elettorale contestata dalla Procura di Bari nell’inchiesta a carico di Sandro Cataldo e della moglie Anita Maurodinoia (consigliera regionale pugliese del Pd ed ex assessora ai Trasporti dimissionaria), al voto di scambio ipotizzato dagli inquirenti nell’altra recente indagine che ha portato all’arresto dell’avvocato Giacomo Olivieri e della moglie Maria Carmen Losusso (ex consigliera comunale di Bari).
Il collegamento tra le due vicende è contenuto negli atti con i quali la Procura ha dimostrato l’attualità delle esigenze cautelari nei confronti di Cataldo.
In una nota depositata a marzo 2024, qualche giorno dopo l’arresto di Olivieri (tuttora in carcere), Lorusso (agli arresti domiciliari) e altre 130 persone nell’inchiesta «Codice Interno» che ipotizza anche il coinvolgimento della mafia nel meccanismo di compravendita del voto alle elezioni amministrative di Bari di maggio 2019, i carabinieri evidenziano, tra le altre cose, il rapporto tra Lorusso e il movimento politico «Sud al Centro» riconducibile a Cataldo.
Un collegamento che gli investigatori ricavano dai post pubblicati su facebook negli ultimi mesi, dove Lorusso - eletta nel 2019 con il centrodestra e poi transitata nella maggioranza di Antonio Decaro - annunciava la sua ricandidatura alle elezioni comunali di giugno 2024 proprio nella lista «Sud al Centro», di cui già era capogruppo in consiglio comunale. E questo - secondo gli inquirenti - significa che..