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Pestaggio con mazza da baseball per debito di droga a Mola, pene ridotte

 
Redazione Cronaca Bari

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Pestaggio con mazza da baseball per debito di droga a Mola, pene ridotte

I giudici hanno riconosciuto le attenuanti generiche rideterminando le condanne nei confronti di Giuseppe e Emanuela Gesualda Palazzotto, padre e figlia di 54 e 29 anni

Venerdì 15 Marzo 2024, 14:04

BARI - Condanne ridotte in appello per i presunti autori del pestaggio a scopo di estorsione avvenuto nell’estate 2022 in un appartamento di Mola di Bari. I giudici hanno riconosciuto le attenuanti generiche rideterminando le pene inflitte nei confronti di Giuseppe e Emanuela Gesualda Palazzotto, padre e figlia di 54 e 29 anni (padre e sorella del 27enne Giovanni Palazzotto morto a novembre davanti a un bar di Bitritto durante un litigio con il titolare di un bar), condannati rispettivamente a 5 anni e a 4 anni di reclusione, il marito di Emanuela, Fabio Petrillo di 35 anni (condannato a 4 anni), i coniugi 30enni Vito Colucci e Benedetta De Fazio (condannati il primo a 4 anni e la seconda a 3 anni di 4 mesi), il 27enne di Mola Giovanni Brunetti (2 anni e 4 mesi di reclusione).

Gli imputati - è l’accusa - avrebbero fatto irruzione in casa di un tossicodipendente 31enne, dopo aver sfondato la porta di ingresso, picchiandolo a turno con una mazza in legno per costringerlo a pagare un presunto debito di droga di alcune migliaia di euro. Poi avrebbero anche minacciato di morte i famigliari, riuscendo a farsi consegnare un acconto sul debito. Rispondono, a vario titolo, di estorsione aggravata con violazione di domicilio e spaccio. Poi avrebbero anche minacciato di morte i famigliari, riuscendo a farsi consegnare un acconto sul debito, finendo però filmati dal cellulare delle vittime. Nel processo sono stati difesi dagli avvocati Luca Colaiacomo, Piero De Paola, Vito Belviso e Marco Vignola.

I fatti contestati risalgono ai mesi di luglio e agosto 2022 quando i sei, in diverse occasioni, avrebbero avvicinato la vittima, minacciandola e picchiandola per chiedere e ottenere il pagamento di una partita di stupefacenti che il 31enne aveva acquistato da Giuseppe Palazzotto senza saldare l’intero importo della droga comprata: 4 grammi di cocaina per uso personale e 50 grammi di marijuana, che in buona parte rivendeva ad amici con prezzi leggermente maggiorati per coprire parte delle proprie spese, acquistate con una frequenza di almeno due o tre volte alla settimana. I circa 4.800 euro di droga comprata al mese, per un totale di quasi 60mila in un anno, non sarebbero però stati interamente pagati. E così, a fine luglio, lo spacciatore e i suoi presunti complici avrebbero organizzato la spedizione punitiva per ottenere il credito vantato, circa 3.300 euro.

Le minacce e le azioni intimidatorie sarebbero state rivolte anche alla madre e al suo compagno, così come alla fidanzata. Sarebbe stata proprio la mamma, ormai spaventata, a decidere di rivolgersi alle forze dell’ordine. Un giorno con il compagno i due hanno anche filmato col cellulare uno degli incontri con gli aggressori nel quale si vendono e si possono ascoltare le minacce, consegnando poi il video ai militari. Quando, alcuni mesi dopo, al termine delle indagini, i carabinieri notificarono agli indagati l’ordinanza di arresto, eseguirono anche una perquisizione domiciliare. In quella occasione furono sequestrate a casa di Petrillo ed Emanuela Palazzotto quasi 900 dosi di hashish e marijuana e, per questo, i due rispondevano anche di detenzione di sostanze stupefacenti.

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