BARI - Giuseppe Giulitto, segretario provinciale del Partito Democratico e primo cittadino di Bitritto, Comune di circa 12mila abitanti alle porte di Bari, potrebbe essere il primo sindaco dell’area metropolitana a tentare il terzo mandato dopo il via libera del Consiglio dei Ministri al decreto legge sulle elezioni amministrative di giugno 2024. Il Governo, infatti, ha esteso la possibilità del terzo mandato alle città fino a 15mila abitanti, come Bitritto.
Non c’è ancora l’ufficialità, ma per Giulitto, eletto nel 2014 e di nuovo nel 2019, la strada dovrebbe essere quella della ricandidatura.
A giugno andranno al voto otto Comuni dell’area metropolitana. Bitritto, dove lei ha già fatto due mandati, è il primo che potrebbe beneficiare della nuova legge. Si candiderà per il terzo mandato?
«Non c’è ancora l’ufficialità ma potrebbe essere questa la strada. Ci sarà un’assemblea per deciderlo. A Bari si sta chiudendo su una candidatura unitaria e potrebbe vedere nella figura di Vito Leccese la sintesi. I sindaci di Binetto, Cellamare e Rutigliano, tutti uscenti del Pd, sono al primo mandato e quindi tutti ricandidabilli. Stiamo lavorando anche su Gioia, Putignano e Turi. Io, però, potrei essere il primo e l’unico a candidarmi per il terzo mandato. Tante forze della società civile, del tessuto associativo culturale sociale ed economico e della politica me lo stanno chiedendo, amici, consiglieri comunali e i miei collaboratori: sono a disposizione».
Perché secondo lei è giusto il terzo mandato?
«Quella del terzo mandato è una battaglia che ho fatto con il sindaco Decaro e che è stata condivisa dagli 8mila sindaci italiani facenti parti dell’Anci, di tutte le forze politiche. Credo che dovrebbe essere aperto a tutti, perché è una questione di democrazia. I primi anni del nostro secondo mandato, poi, sono stati anomali, perché abbiamo dovuto combattere la pandemia. Credo che oggi sai giusto dare alle comunità una continuità amministrativa. Grazie alla opportunità straordinaria dei fondi europei, il Pnrr e altri finanziamenti, abbiamo messo insieme una programmazione politica amministrativa che in questi mesi si concretizza con l’apertura dei cantieri. Ritengo giusto dare continuità, perché entro il 2026 le opere saranno a disposizione della comunità e rappresenteranno un volano insieme agli altri provvedimenti su cui stiamo lavorando, come il Pug e la zona industriale. Il Pug, per esempio, è il provvedimento più importante perché determinerà lo sviluppo urbanistico della nostra città per i prossimi 20-30 anni. Sono programmazioni concrete che ritengo in questo momento storico debbano avere coerenza e continuità».
Crede che la possibilità del terzo mandato dovrebbe essere estesa anche ai Comuni più grandi?
«Sicuramente. Credo sia giusto per un discorso di continuità e democrazia e perché è giusto che sia il popolo a scegliere i loro rappresentanti. A Bari, per esempio, i sondaggi dicono che se Decaro si candidasse per il terzo mandato avrebbe l’83%. Sono i cittadini a dover decidere. Siamo gli unici nella comunità europea con il vincolo dei mandati».