Verso le amministrative
Bari, pressing Pd su Laforgia: «Partecipi alle primarie»
Ma il leader della «Giusta causa»: «No, sono divisive». Ieri pomeriggio il capogruppo al Senato Boccia e il segretario dem De Santis hanno incontrato il penalista
BARI - Il Pd prova a svolgere fino in fondo il ruolo di partito guida o partito cerniera nelle comunali di Bari: per cercare di tenere unita la coalizione ieri una delegazione dem ha incontrato il penalista Michele Laforgia, candidato sindaco della sinistra, dei socialisti e dei movimenti. L’incontro è durato alcune ore e c’è stato un confronto franco sugli scenari verso il voto che vedono il campo progressista in difficoltà per le posizioni conflittuali emerse in queste settimane, compresa l’accelerazione dell’assessore dem Pietro Petruzzelli, che ha ufficializzato la sua discesa in campo per la fascia tricolore che lascerà a giugno Decaro.
La ricostruzione dell’incontro è in parte sovrapponibile al precedente vertice Emiliano-Decaro-Laforgia: i dem chiedono che non sia mortificata la classe dirigente del partito e si possa animare un percorso partecipato con la celebrazione delle primarie. Il rinnovo della proposta di tenere i gazebo per individuare il candidato successore di Decaro ha trovato, anche nel dialogo di ieri, le composte e nette rimostranze di Laforgia.
La posizione del leader della Giusta causa non è cambiata: le primarie servono se allargano il perimetro della coalizione, non se penalizzano l’alleanza. «A Bari sono divisive», è la sintesi della replica alla pressante proposta del partito del Nazareno. Del resto la stessa Schlein non considera questo metodo un dogma, avendo archiviato la consultazione popolare, per esempio, nella complessa partita per il post Nardella a Firenze. E gli ambienti della sinistra barese fanno notare che oltre alle ritrosie di Laforgia (che ha definito le primarie «piene di ombre» memore delle vicissitudine del recente passato) c’è anche la netta ostilità del M5S, che addirittura considera fondamentale per aderire al progetto del centrosinistra l’archiviazione delle primarie.
L’incontro di ieri configura una ennesima fumata grigia, ma conferma come sia in corso una complessa mediazione per non spaccare la coalizione, mentre è forte la fibrillazione nel Pd barese.
Ieri è partita una mobilitazione social con raccolta di adesioni a sostegno della candidatura di Pietro Petruzzelli, che attende l’assemblea cittadina dem per certificare la sua partecipazione come da statuto del partito.
Sull’iniziativa del collega di giunta si è espressa ieri con freddezza l’assessore Paola Romano, evocando un profilo regolamentare come cornice di qualsiasi percorso: «Sono una donna di partito e credo profondamente nelle regole che ci siamo dati come Pd. La scelta di Pietro Petruzzelli, sarà discussa nei luoghi che il partito e la coalizione si sono dati». Poi una dichiarazione che conferma come la dirigente, tra le più vicine alla leader Elly Schlein, la sua disponibilità a correre come candidata sindaco: «Occorre pensare alle prossime amministrative con un occhio a quello che abbiamo immaginato in questi dieci anni ma al tempo stesso al futuro rivolto soprattutto ai più piccoli e alle periferie della città». Prova a svelenire il clima anche Loredana Capone, vicepresidente nazionale del Pd, ieri a Bari: «Tutto si risolverà. Il Pd è un partito democratico e quindi all'interno si troverà la soluzione migliore con il resto della coalizione per la città».