Urbanistica
Bari, cento aule di udienza nel futuro Parco della Giustizia
Le esigenze di magistrati, avvocati e cittadini nei «disegni» degli uffici che verranno
BARI - Il futuro Parco della Giustizia avrà cento aule di udienza. È su questo, e su tanti altri aspetti di dettaglio, che sono al lavoro in questi mesi i progettisti dello studio Alfonso Femia, incaricati di disegnare gli ambienti che ospiteranno nei prossimi anni la giustizia barese.
Concluse nelle scorse settimane le demolizioni delle 26 strutture militari che costituivano le due caserme, dismesse da decenni, Milano e Capozzi, il cantiere si prepara alla posa della prima pietra (che stando al cronoprogramma avverrà non prima di fine anno).
Ciò che non si vede in questo momento è il cuore dell’opera da 405 milioni di euro (quasi interamente stanziati dal Ministero della Giustizia, stazione appaltante l’Agenzia del Demanio): il progetto esecutivo che dovrà tenere conto di tutte le esigenze dell’attività giudiziaria: il personale, la quantità di udienze e di persone che quotidianamente calcano quei corridoi, detenuti e avvocati, archivi e parcheggi.
I quattro edifici – su una superficie di circa 30mila metri quadri - sorgeranno tutti sul lato sud (a nord ci sarà il parco verde da 77mila mq con 900 alberi e percorsi ciclabili). Avranno una disposizione a corte, come a comporre un quadrifoglio, e dal livello interrato, in cui saranno collocati i parcheggi riservati agli addetti ai lavori, i depositi, gli archivi e gli ambienti di servizio, si eleveranno fino a tre o quattro piani. Uno sarà dedicato a Tribunale penale e Procura; il secondo al Tribunale civile; il terzo a Corte d’Appello e Procura generale; il quarto lotto a Tribunale e Procura dei Minorenni. Lo spazio di ciascuno di questi quattro edifici dovrà essere studiato e suddiviso perché risponda ai bisogni di magistrati, cancellieri, polizia giudiziaria, avvocati e, soprattutto, cittadini, coloro che aspettano e chiedono giustizia.
E così, per fare qualche esempio, il Tribunale minorile dovrà avere 21 aule per udienze, tre stanze per le audizioni protette e una ludoteca, mentre i processi penali ordinari richiederanno 22 aule (tra cui una bunker per 500 persone e una per la Corte d’Assise da 300 posti); la Procura avrà bisogno di otto sale riunioni e 34 stanze per le intercettazioni; negli archivi del Tribunale civile dovrà essere previsto uno spazio per conservare per almeno cinque anni le schede elettorali; l’Ordine degli avvocati un’aula per i procedimenti disciplinari e una stanza per le lezioni della scuola forense.
Quando il progetto sarà ultimato (entro la primavera), l’Agenzia del Demanio provvederà alla pubblicazione del bando per l’appalto integrato, prevista quindi tra qualche mese.
Intanto, nell’attesa che la grande opera pubblica diventi realtà (la consegna del primo lotto è prevista nel 2026), la giustizia barese corre ai ripari con quello che c’è: sette sedi, alcune delle quali in pessime condizioni. Se, infatti, dopo le tende e lo sgombero di via Nazariantz la giustizia penale ha trovato una sistemazione dignotosa nelle due torri ex Telecom di Poggiofranco, il civile e la Corte dell’Appello se la passano male. Nei prossimi mesi, però, arriveranno 22 milioni di euro dal Ministero per lavori - che dureranno 2 ani, giusto i tempo per traslocare - agli impianti del palazzo di piazza De Nicola.