formazione
Politecnico, un piano strategico per trattenere i cervelli in Puglia
Il rettore Cupertino: «Al fianco delle imprese per fare vincere l’innovazione»
BARI - Più di undicimila studenti, 29 corsi di laurea, 5 dipartimenti suddivisi tra Ingegneria, Architettura e Disegno industriale e il tasso del 97,7 per cento di occupazione dei laureati magistrali, il più alto in Italia e per il secondo anno consecutivo (fonte Almalaurea) a fronte della media Italia del 89,6 per cento. Il Politecnico di Bari, in poco più di 30 anni di vita, ha scalato le classifiche nazionali e internazionali posizionandosi tra i migliori poli di formazione tecnico-scientifica d’Italia. E non solo. Un esempio? Il fronte della ricerca. Il Politecnico barese è primo in Italia e tredicesimo in Europa per produttività scientifica, secondo la prestigiosa classifica «QR Rankings Europe» per il 2024. Dal 2018 al 2022 l’università guidata dal rettore Francesco Cupertino ha prodotto e fatto pubblicare oltre 400 studi scientifici: in media due per ogni docente o ricercatore.
In questi giorni si è concluso «Verso Poliba 2026», il percorso di ascolto che il Politecnico di Bari sta compiendo per definire il Piano Strategico di Ateneo 2024-2026. Tutti insieme (studentesse e studenti, ricercatrici e ricercatori, docenti, personale, stakeholder) sono impegnati a progettare il Politecnico che verrà.
Rettore Cupertino, partiamo proprio da qui. Concluso il giro di consultazioni per la raccolta delle idee, ora cosa accade?
«Quest’anno abbiamo deciso di scrivere il Piano strategico andando a interrogare i territori, muovendoci noi verso i territori a cominciare da quelli che già ci ospitano e quindi abbiamo avuto una prima tappa a Bari, un’altra a Taranto e poi siamo andati a Brindisi...»
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