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Francesco Paolo Sisto: «Bari oggi non è una città sicura»

 
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Francesco Paolo Sisto: «Bari oggi non è una città sicura»

Il viceministro Giustizia nel corso di un’assemblea di Forza Italia che si è svolta oggi a Bari: «No a impunità di minori spregiudicati»

Sabato 16 Settembre 2023, 17:07

17:22

BARI - «Una città insicura non è civile. La sicurezza è un diritto dei cittadini. E Bari oggi non è sicura: tornerà ad esserlo con noi a palazzo di città». Lo ha dichiarato il senatore e viceministro della Giustizia Francesco Paolo Sisto, commissario cittadino e metropolitano di Forza Italia, nel corso di un’assemblea del partito che si è svolta a Bari.
«Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha in animo di riproporre in uno dei prossimi Consigli dei ministri - ha aggiunto Sisto - l’operazione "strade sicure", per affiancare alle forze dell’ordine i militari nel presidio delle strade contro la criminalità. Ma anche la polizia municipale può contribuire alla sicurezza, attraverso un’azione preventiva e dissuasiva».

«Per fronteggiare il fenomeno delle baby gang - ha proseguito il viceministro - non si può continuare ad assistere alla fiera delle impunità di minori spregiudicati. Così come è evidente che non ci si può limitare alla sola repressione, ma serve un aiuto per rieducarli, facendo leva su famiglia, scuola e istituzioni. Nelle corde di Forza Italia, saldamente annodate alla Costituzione, il giustizialismo è messo al bando». 

MIGRANTI: «PROBLEMA NON SOLO UE, DEVE IMPEGNARE ANCHE L'ONU»

«Stiamo affrontando tanti nodi, tra cui il problema drammaticamente e imprevisto dell’immigrazione che, per le dimensioni raggiunte, come puntualizza Antonio Tajani, non può riguardare solo l’Ue ma deve impegnare anche l'Onu». Lo ha detto il viceministro della Giustizia, Francesco Paolo Sisto, nel corso di un’assemblea di Forza Italia che si è svolta oggi a Bari. L’esponente di Fi, tracciando un bilancio del primo anno del governo Meloni, ha dichiarato che è stata data «prova di capacità e competenza, e di quanto si può essere coesi, conservando così un consenso solido».

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