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Comunali a Bari, toto candidature: a destra piace l’ex prefetta Bellomo

 
Massimiliano Scagliarini

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Massimiliano Scagliarini

Comunali a Bari, candidature: a destra piace l’ex prefetta Bellomo

L’ultimo prefetto barese di Bari, Antonio Nunziante, è stato infatti candidato nelle civiche di Michele Emiliano, portando a casa 8mila e passa voti che gli fruttarono l’incarico di vicepresidente della Regione

Sabato 09 Settembre 2023, 07:00

BARI - Dal 1° settembre il prefetto Antonella Bellomo è andata in pensione. E pochi giorni fa, facendo un bilancio con la «Gazzetta», è stata molto chiara, a proposito di un possibile impegno in politica: «So che gira questa favola - aveva detto - ma io non ho mai fatto politica e non credo ne sarei capace». Eppure l’ultimo nome che gira in alcuni ambienti del centrodestra per la sfida del 2025 è proprio quello della Bellomo: «Prima che glielo proponga Emiliano - dice chi in questi giorni si interroga sul candidato sindaco - glielo proporremo noi».

L’ultimo prefetto barese di Bari, Antonio Nunziante, è stato infatti candidato nelle civiche di Michele Emiliano, portando a casa 8mila e passa voti che gli fruttarono l’incarico di vicepresidente della Regione. A dimostrazione che un ex prefetto benvoluto e rispettato, come Nunziante e come appunto la Bellomo, può avere un suo appeal anche in politica.

Una suggestione? Probabile. Ma resta il fatto che il centrodestra, dopo il «no, grazie» di Filippo Melchiorre (la cui eventuale elezione a sindaco avrebbe reso contendibile il seggio senatoriale di Bari, scontentando i vertici di Fratelli d’Italia), si è in qualche modo determinato ad alzare lo sguardo oltre il suo muro. Fratelli d’Italia reclama la primogenitura della scelta, e dopo aver rinunciato al candidato a Foggia non vorrebbe lasciare campo libero alla Lega a Bari. Ecco che la candidatura di una donna della società civile potrebbe essere un’idea da mettere sul tavolo, ammesso e non concesso che la Bellomo abbia interesse e volontà di assecondarla. Qualcun’altro nota però che il ragionamento potrebbe pure essere ribaltato: «Il candidato-bandiera, il civico che non viene dai partiti - è un’altra opinione - ci renderebbe troppo simili a quelli dell’altra parte da cui vogliamo distinguerci». Perché quello di Emiliano e del suo civismo acchiappatutto è un modello che pochi, a destra, sono disponibili a seguire.

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