Teatro

Il «Granteatrino» fa 40: «Niente segreti di Pulcinella solo l’amore del pubblico»

Paolo Comentale

Un’avventura iniziata il 16 settembre del 1983. La nascita della Casa 5 anni dopo. I grandi artisti, da Luzzati a Costa, e le tournée

Quaranta secondi sono meno di un minuto, eppure sono bastati per la nascita di una nuova Associazione Culturale in città, il Granteatrino.

Correva l’anno 1983, era il 16 Settembre, sono passati quarant’anni. Proviamo a raccontarli. Quando iniziammo eravamo pieni di presente, il passato non esisteva e il futuro… ci faceva ridere.

Eravamo entusiasti, colmi di ignoranza eppure portatori di qualche buona idea. Con grande impegno portammo gli spettacoli di burattini nelle scuole, nelle piazze, nelle feste popolari, nelle discoteche, ovunque.

Dal 1995, grazie alla intuizione del dottor Donato Torelli, portammo le nostre attività nell’Ospedale Pediatrico Giovanni XXIII di Bari. Era un progetto armonico e complesso, non solo spettacoli ma anche mostre e laboratori; i bambini ricordavano l’Ospedale non come luogo di una esperienza dolorosa ma anche come una inedita occasione per esperienze artistiche originali e straordinarie. Contemporaneamente iniziammo a collaborare con artisti di valore affiancando al linguaggio delle figure il linguaggio della musica, della danza, dell’arte contemporanea.

È stato naturale, nel corso del tempo, basare il nostro lavoro sul libro e sulla lettura. Una tappa importante di questo lavoro è stata la pluriennale collaborazione con la meritoria Associazione Nazionale I Presidi del Libro. In questo modo gli spettacoli proposti al pubblico non erano basati su semplici canovacci bensì si arricchivano grazie alle molteplici suggestioni nate dall’incontro con scrittori, editori, illustratori, grafici e narratori.

Basterà ricordare Preghiera per Chernobyl dallo splendido testo di Svetlana Aleksievic, scrittrice bielorussa nata in Ucraina, premio Nobel per la letteratura nell’anno 2017.

Quando iniziammo la nostra avventura di burattinai in Regione, tranne casi sporadici e meritori, non trovammo grande attenzione. Fu gioco forza iniziare a viaggiare per il mondo. Tra i tanti confini attraversati, due sono le tournee che ricordo con maggiore emozione: in Australia a Perth e Fremantle per un festival di teatro di strada e in Giappone a Tokyo presso l’Istituto Italiano di Cultura e a Sapporo presso il Museo d’Arte Moderna.

Fu durante uno di questi viaggi intorno al mondo che scoprimmo, grazie alla passione di Missionari indimenticabili come padre Kizito, al secolo Renato Sesana, l’Africa Orientale, città magiche per la nostra storia nazionale come Asmara e Addis Abeba. Viaggiando così lontano comprendemmo l’importanza di realizzare qualcosa di stabile nella nostra città.

Nasce così nel 1988 la Casa di Pulcinella, primo spazio in Italia dedicato alla maschera del mediterraneo e gemellata con la Maison de Polichinelle di Saintes, Francia, che si è valsa da subito del prezioso aiuto di un grande artista italiano, scenografo, illustratore, ceramista, Emanuele Luzzati.

Questa volontà di sviluppare collaborazioni con artisti della scena nazionale e internazionale è stata una costante della nostra opera. Oggi continuiamo con una artista di valore, Nicoletta Costa, da oltre venti anni abbiamo in cartellone un suo spettacolo: «La Natura Fantastica».

Tanto ancora ci sarebbe da dire: è cambiato il mondo in questi quarant’anni, è caduto il Muro di Berlino, è nata una nuova moneta e un nuovo modo affascinante ma terribile, a tratti devastante, per comunicare.

Il mondo ha preso la rincorsa e si è messo a correre a perdifiato travolgendo certezze inossidabili e mettendo in fila un numero impressionante di crisi. Economiche, sociali, politiche, sanitarie. Una guerra, emersa dal buio del secolo scorso, sta devastando il cuore dell’Europa e il cui esito resta tuttora imprevedibile. È davvero incredibile che in questi terremoti, passati e presenti, sia sopravvissuto il teatro più volatile per definizione, un teatro di burattini.

Un teatro fatto di sogni, legno e stoffa lanciati nella «straziante bellezza del Creato». Il segreto di Pulcinella? Il gradimento del pubblico: almeno tre generazioni hanno seguito gli spettacoli del nostro teatro.

Un sogno per il futuro? Regalare alla città, senza ironia e senza malinconia, una grande magia: Un teatro-museo per le nuove generazioni. Arrivederci ai prossimi 40 anni!

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