GIOIA DEL COLLE (Bari) - Istigazione al suicidio e stalking: la Procura di Brindisi ha iscritto il nome di un imprenditore sul registro degli indagati nell’ambito dell’inchiesta aperta per fare chiarezza sulla morte di Patrizia Nettis, 41 anni, giornalista professionista che per la Gazzetta del Mezzogiorno scriveva di sport, e che lo scorso mese di maggio si era trasferita a Fasano dopo aver ottenuto un incarico nell’ufficio stampa del Comune, arrivato in seguito al lavoro svolto come responsabile della comunicazione dell’Amministrazione cittadina di Alberobello. A Fasano, in quella che era diventata la sua nuova casa, è stata trovata senza vita il 29 giugno scorso.
L’indagato era stato già sentito in qualità di persona informata sui fatti. L’iscrizione, avvenuta alla fine di luglio, è un atto necessario per procedere allo svolgimento di accertamenti tecnici irripetibili sul telefonino cellulare in uso all’uomo che, stando a quanto emerso dalle indagini affidate ai carabinieri della compagnia di Fasano, sarebbe stato una delle ultime persone ad avere avuto contatti con la giornalista, appassionata di volley e nuoto che aveva praticato a livello agonistico e di cui era istruttrice. Lo scorso gennaio era anche stata premiata dalla federazione regionale di pallavolo come miglior giornalista.
Per i pm titolari del fascicolo, Giovanni Marino e Giuseppe De Nozza, risulta necessario ricostruire i contatti di Patrizia Nettis, riconducibili agli ultimi giorni e alle ore precedenti al ritrovamento del cadavere. Al momento, il telefonino della giornalista, un Iphone 14, non sarebbe “accessibile” per via del sistema di protezione che impedisce la lettura del registro delle chiamate e della messaggistica di WhatsApp.
Se da un lato l’ispezione cadaverica effettuata dal medico legale, nell’immediatezza dei fatti, sembra aver confermato il gesto volontario, dall’altro dalle testimonianze di familiari, amici e conoscenti sarebbe emerso il ritratto di una donna solare e sorridente che mai avrebbe lasciato il figlio di nove anni, oltre che di una professionista stimata.
Il legale della famiglia di Patrizia Nettis, Giuseppe Castellaneta, lo scorso 2 agosto, ha depositato in Procura istanza per chiedere la riesumazione del corpo: «Crediamo che l’autopsia sia un passaggio importante per accertare la verità», spiega il penalista. «Non stiamo cercando un colpevole, vogliamo che sia fatta chiarezza, che sia stabilito con certezza quello che è successo: lo dobbiamo ai genitori e al figlio di Patrizia Nettis», prosegue. «Il fatto che i magistrati brindisini stiano lavorando e abbiamo disposto accertamenti è per noi importante e confidiamo nella giustizia per avere le risposte che ad oggi non abbiamo».