L'intervista
Lenoci: «Acquaviva merita una guida trasparente»
Il candidato del centrodestra: dialogheremo con l’area che ha sostenuto Pistilli, ma non ci saranno apparentamenti
Marco Lenoci, candidato sindaco ad Acquaviva, sostenuto da un cartello composto da Fratelli d’Italia, Forza Italia, Noi moderati, Senso civico e da una lista civica che porta il suo nome, è arrivato secondo, di un’incollatura, dietro Francesca Pietroforte: al primo turno è finita 38,06 a 37,09 che, tradotto in voti, vuol dire 4756 a 4635. Come giudica questo risultato?
«A mio parere si tratta certamente di un risultato straordinario. Un risultato che è tanto più apprezzabile se si considera il fatto che noi siamo partiti con la campagna elettorale solo tre mesi fa mentre Pietroforte viene da dieci anni di governo e direi tredici addirittura, se si considera che nella precedente amministrazione è stata anche assessore. Per questo motivo, ritengo che il nostro risultato sia sicuramente ottimo mentre, secondo me, boccia l’amministrazione uscente».
E questo è uno stimolo di grande importanza per il secondo turno…
«Certamente ci dà una carica ancora maggiore per il turno di ballottaggio, ci stiamo impegnando davvero molto».
Questa è la sua prima esperienza politica?
«No, sono già stato consigliere comunale dal 2006 al 2009».
Come immagina la sua Acquaviva del futuro?
«In primo luogo la immagino come un’Acquaviva trasparente dal punto di vista amministrativo, che è molto importante. Poi la immagino come un’Acquaviva fiorente, che offra molte più opportunità di lavoro, che abbia più sviluppo economico, con un maggiore decoro urbano e con una grande cura per l’ambiente. La immagino anche come una cittadina che riservi una maggiore attenzione nei confronti di tutti i cittadini, a cominciare dai più deboli, dagli anziani e dai bambini».
Invece, quali ritiene siano le criticità attuali che l’hanno spinta a candidarsi come primo cittadino?
«Innanzitutto l’atteggiamento di questa amministrazione. Io ritengo che abbia amministrato Acquaviva sopra i cittadini e non con i cittadini ovvero con una totale assenza di trasparenza. Poi la assoluta mancanza di risultati dell’azione amministrativa, lo stato di abbandono in cui Acquaviva attualmente si trova».
A cosa si riferisce in particolare?
«Al verde pubblico, alle strade e al decoro urbano, ma anche alle strutture sportive e a una serie di immobili che sono in stato di completo abbandono da circa quindici anni. Queste sono tutte criticità».
È indubbio che il vero ago della bilancia, in vista del ballottaggio del 28 e 29 maggio, in questa sfida che sostanzialmente è stata alla pari nel primo turno, sia l’ex sindaco Francesco Pistilli che, con le sue liste, ha ottenuto circa il 20%. Si tratta una candidatura maturata in un’area affine alla sua: ritiene sia possibile aprire un dialogo quelle liste?
«Con il gruppo di liste sicuramente c’è e ci sarà un dialogo ma certamente non ci sarà un apparentamento».
E quindi cosa intende per dialogo?
«Quando parlo di dialogo, intendo il fatto che certamente si tratta di un elettorato che appartiene allo nostra stessa area vale a dire un’area di centro-destra. Ma di sicuro non ci sarà nessun apparentamento, considerato che noi siamo una proposta alternativa e ci siamo proposti proprio come alternativa e quindi come esempio di discontinuità rispetto al passato, motivo per il quale non possiamo tradire la fiducia che evidentemente ci è stata data dal nostro elettorato».
Il ballottaggio rappresenta un’appendice della campagna elettorale, una sorta di seconda parte in cui si azzera quanto è stato fatto al primo turno e si ricomincia. Lei come sta affrontando questa sfida?
«Si tratta di una sfida molto avvincente e io mi sento davvero molto carico, do una lettura positiva a questo momento e sono anche convinto di poter portare a casa il risultato ovvero la vittoria così da poter finalmente dare ad Acquaviva l’amministrazione comunale che sia all’altezza di quello che certamente merita».