BARI - Nell’ospedale pediatrico «Giovanni XXIII» di Bari non sono in uso procedure per il controllo delle infezioni da Klebsiella e stafilococco. Ovvero quelle che, secondo una indagine della Procura di Bari, avrebbero causato almeno sei decessi di piccoli pazienti sottoposti a interventi di cardiochirurgia pediatrica e poi ricoverati in Terapia intensiva tra 2018 e 2022. A dirlo sono i risultati degli accertamenti amministrativi condotti all’ospedaletto dal Nirs, gli ispettori della sanità della Regione, che a cavallo di Pasqua hanno trasmesso al Dipartimento un corposo dossier. Una relazione in cui, oltre alle presunte mancanze, colpiscono le reticenze.
Il Policlinico di Bari, da cui dipende il Giovanni XXIII, non ha infatti fornito agli ispettori le risultanze dell’audit clinico condotto nel 2018 a seguito delle segnalazioni del primario rianimatore Leonardo Milella, in guerra aperta con il collega Gabriele Scalzo, direttore della Cardiochirurgia pediatrica: i due medici si sono scambiati accuse reciproche sulla gestione del decorso operatorio dei casi più delicati, una situazione esplosiva che ha portato il Policlinico a disporre la sospensione degli interventi di cardiochirurgia pediatrica....