La visita

«In viaggio con la Banca d'Italia», Visco a Bari per diffondere la cultura finanziaria

Il governatore ha firmato l'albo d'onore del Comune ed è stato ricevuto da Decaro, ricevendo la sacra manna di San Nicola

BARI - Il sindaco di Bari e presidente dell’Anci, Antonio Decaro, ha accolto a palazzo di città il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, nel capoluogo pugliese per partecipare alla prima tappa del progetto 'In viaggio con la Banca d’Italia', un percorso per diffondere la conoscenza della cultura finanziaria.

Visco ha firmato l’albo d’onore del Comune, sul quale ha scritto di essere «particolarmente lieto di iniziare il nostro viaggio da questa splendida città». Con Decaro il governatore di Bankitalia ha poi incontrato alcuni sindaci dei Comuni della provincia di Bari con cui hanno discusso di turismo e Pnrr. Infine a Visco è stata donata la sacra manna di San Nicola, patrono della città.

Il primo appuntamento del tour di Bankitalia è stato ospitato alle ore 11 nel teatro comunale Piccinni: con il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, il sindaco Decaro, il direttore della filiale di Bari della Banca d’Italia, Sergio Magarelli, e il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano. Seguita una tavola rotonda con il capo del dipartimento Tutela della clientela ed educazione finanziaria della Banca d’Italia Magda Bianco, il capo del servizio Strumenti e Servizi di pagamento al dettaglio della Banca d’Italia Paola Giucca, e Paola Ansuini del dipartimento Tutela della clientela ed educazione finanziaria della Banca d’Italia. Conclude i lavori Alessandro Laterza, amministratore delegato di Editori Laterza.

VISCO: IN NEGOZIATI CON UE MOSTRARE IL VOLTO MIGLIORE DEL PAESE

«Ci sono grandi vantaggi ad aprirsi al mondo. Anche nei negoziati in atto a Bruxelles è molto importante presentare il proprio volto migliore, non soltanto dire ogni paese ha i suoi problemi». Lo ha detto il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, oggi a Bari, nella prima tappa del 'Viaggio della Banca d’Italià per presentarsi al Paese. «Noi - ha detto - ormai lavoriamo con le altre istituzioni europee, occorre quindi parlare tutti i linguaggi diversi. È un viaggio che parte da Bari, è stato detto da questo mezzogiorno. E ricordo ancora il G7 di pochi anni fa a Bari, di cui ancora si parla per l’accoglienza. Certo, c'è anche un costo per la città, ma poi c'è un rendimento».

«È importante dire che un volta prese queste decisioni vanno attuate, vanno effettuate operazioni sui mercati di acquisto e di vendita, bisogna dare seguito a ciò che viene deciso nelle nostre riunioni di Francoforte». Lo ha detto a Bari il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco, parlando dell’euro sistema e anticipando che la «prossima riunione sarà il tre e il quattro maggio, e in quella occasione prenderemo delle decisioni: ora non posso parlarne perché c'è un 'quiet period’in cui tutti i membri del consiglio direttivo sono d’accordo del non parlare più delle loro valutazioni sullo stato dell’economia, di cosa pensa che debba avvenire sui tassi di interesse ed altro».

«Nel mondo il credito proviene dalle banche per il 50 per cento, l’altro 50 per cento proviene da intermediari finanziari non bancari. Quindi quest’area, che da noi non è ancora straordinariamente sviluppata, si svilupperà in modo veramente notevole, e quella continuerà a essere un’attività straordinariamente importante sul piano regolamentare, delle autorizzazioni e della vigilanza». Lo ha detto a Bari il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco.

«Abbiamo messo al centro della attenzione la questione della trasparenza e della correttezza dei rapporti tra le banche e la clientela, con un apposito dipartimento. La vigilanza, però, è solo una componente della sicurezza e della stabilità, l’altra viene da ciascuno di noi e per questo occorre un minimo di cultura finanziaria che deve nascere già nelle scuole». «Il punto - ha aggiunto - è che in realtà nel nostro prese questa cultura è bassa, è bassa tra i giovani, e anche in modo rilevante tra le persone meno giovani. Di questo siamo molto consapevoli e cerchiamo di affrontarlo al meglio».

«Il ricambio generazionale è un problema non solo dei giovani. Prolungare l’età pensionabile, per cercare di avere un equilibrio finanziario, non è un limite per entrare nel mercato del lavoro. L’entrata nel mercato del lavoro dipende da iniziative in atto, che riguardano cose anche diverse da quelle in cui i meno giovani adesso sono impegnati. Iniziative che riguardano aree in cui le competenze nuove sono importanti, l’innovazione, il digitale. Le opportunità sono straordinarie, bisogna avere le capacità di visione e che questa sia favorita dalle norme, bisogna che la finanza sia dalla parte di chi innova».

«La componente che più ci preoccupa in questo momento è la forte tensione tra diverse aree del mondo». «Ci sono - ha aggiunto - dopo la pandemia situazioni anche tragiche, come il conflitto in Ucraina, ci sono situazioni complesse quali quelle degli scambi e degli interscambi mancati, o accresciuti in certe direzioni, tra diverse aree del mondo. Non è solo l’Italia, è l’Europa deve giocare anche un ruolo importante». «Il punto fondamentale - ha rilevato - è che ci sono in questo momento rischi globali, la pandemia sicuramente, e la protezione rispetto al cambiamento climatico che dipende dalle emissioni in più parti del mondo. Noi possiamo essere bravissimi a fare il nostro dovere ma devono farlo anche gli altri altrimenti scontiamo tutti le conseguenze».

«Le classi medie, i ceti medi dei paesi avanzati hanno sofferto e non sono state protette abbastanza. La distribuzione del reddito e della ricchezza non è andata nel modo giusto, hanno sofferto e ora bisogna intervenire per correggere queste storture, ma pensare di correggerle diventando autarchici è veramente dannoso».
Lo ha detto a Bari il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco. "Bisogna cooperare - ha proseguito - per superare le difficoltà insieme. È uno sforzo enorme che si cerca di fare, molto difficile dopo la pandemia e con il conflitto in corso, ma non c'è niente altro da fare che andare in questa direzione».

«La mafia si abbatte a partire da noi, per questo è importante capire quanti danni ci siano dai comportamenti illegali e quanto ci si debba scontrare per evitare che questi si diffondano, e perché si isolino coloro che in questi crescono. Sono cruciali la conoscenza, la cultura, l'educazione. Bisogna proteggerci da soli, aiutando anche le istituzioni che contro questo operano».

EMILIANO: RECUPERO PUGLIA MINACCIATO DA SEGNALI DEL GOVERNO

Il «recupero» che sta registrando la Puglia «adesso ha una minaccia: i segnali che vengono dal governo centrale sul Pnrr, sul Fondo sociale di coesione - che per l’80 per cento deve venire al Mezzogiorno - e più in generale i segnali che vengono sull'efficientamento delle macchine amministrative».
Lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, intervenendo oggi alla prima tappa del 'Viaggio della Banca d’Italià a Bari, alla presenza del governatore di Bankitalia Ignazio Visco.

«Abbiamo già perso mesi e mesi - ha proseguito - abbiamo la disponibilità dei fondi europei ma abbiamo difficoltà a cofinanziare» per il blocco «dell’Fsc che per la Puglia vale quasi come un Por, più di quattro miliardi di euro». Il presidente ha poi sottolineato che «ci sono 3.500 imprese che hanno richiesto i finanziamenti e che stanno attendendo le decisioni del governo: ci possiamo permettere in un momento del genere e di avere questo genere di blocco? Almeno ci dicano se l'Fsc lo devono gestire a Roma perché, non so, ci sono problemi di equilibrio di bilancio o di completamento del Pnrr».
Emiliano ha poi parlato del «finanziamento del fondo sanitario nazionale» che «in Campania e in Puglia comincia a scendere anche perché scendendo la popolazione c'è un meccanismo automatico di adeguamento: per esempio quest’anno riceviamo 100 milioni in meno solo per questo, e non abbiamo mai registrato in tutte le componenti dello Stato e della Repubblica i cosiddetti livelli essenziali delle prestazioni. Siamo ancora fermi al concetto di spesa storica».

«Mi auguro - ha aggiunto rivolgendosi a Visco - che questo appello lanciato da sud, dalla regione che si sta battendo secondo me meglio di qualunque altra per superare la questione meridionale, possa avere che il suo contributo. Io sono certo di questo».
Infine Emiliano ha ricordato che «poiché la richiesta di finanziamenti regionali è superiore all’offerta, temo che dovremmo ricostituire una finanziaria regionale che sia in grado di raccogliere sul mercato finanziamenti. Penso che sarà intenso il rapporto con la Banca d’Italia per capire con quali modalità e con quale gruppo di lavoro lavorare a questa ipotesi. Sono tantissimi pronti a investire in Puglia, e hanno bisogno della garanzia della Regione per farlo in modo strutturato».

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