BARI - Sei aule giudiziarie in più e nuovi uffici pronti a traslocare entro quest’anno per riunire la giustizia penale di Bari in un’unica area. Stamattina Tim ha consegnato all’amministrazione giudiziaria sette piani della Torre 2 che ospiterà gli uffici giudiziari penali in attesa che venga realizzato il 'Parco della giustizia' per il quale sono in corso le gare d’appalto e che ospiterà tutte le sedi di giustizia che attualmente sono sparse in varie aree della città. Alla cerimonia hanno partecipato, fra gli altri, il viceministro della Giustizia Francesco Paolo Sisto, il presidente della Corte di Appello, Franco Cassano, la procuratrice generale, Angela Tomasicchio, il presidente del Tribunale, Alfonso Pappalardo e il procuratore, Roberto Rossi.
La 'Torre 2' di trova a fianco della 'Torre 1' dove già nel 2019 si erano trasferiti i primi uffici giudiziari dopo che la vecchia sede di via Nazariantz era stata dichiarata inagibile e per l’emergenza l’attività della giustizia penale si era dovuta trasferite nelle tende. Nell nuovo edificio il piano terra della ospiterà la Corte di Assise, oltre che il bar. Al primo e secondo piano ci saranno il Tribunale di Sorveglianza con due aule di udienza, mentre dal terzo al 15esimo piano ci saranno tutti gli uffici della Procura. I primi sette piani sono stati consegnati proprio oggi e il trasferimento dovrebbe essere ultimato entro settembre, gli ultimi sei (dal decimo al 15eseimo) saranno consegnati fra l’ultima settimana di maggio e la prima di giugno, mentre i lavori di adeguamento procedono. Il quinto e sesto piano della nuova torre ospiteranno anche la polizia giudiziaria, mentre all’ottavo è già in funzione la Procura europea.
Quanto alla Torre 1, continuerà a ospitare il Tribunale penale. Le aule giudiziarie, che adesso sono 12, diventeranno 15 e saranno più grandi. «Con la seconda torre avremo più spazi, ma soprattutto daremo spazio alle aule di giustizia del Tribunale che adesso mancano - ha detto il procuratore Rossi -. Questo è il più grande problema in questo momento per la giustizia a Bari. Mancando le aule non si possono fare i processi». "Dobbiamo ringraziare il viceministro Sisto e il ministero per aver avuto attenzione rispetto alla questione edilizia giudiziaria - ha aggiunto - E’ un piccolo passo, nell’attesa che il Parco della giustizia venga realizzato».
Per il presidente della corte d’Appello di Bari, Franco Cassano, «finalmente gli uffici giudiziari hanno una sistemazione più che decente e dignitosa, spazi adeguati che ci consentono di aspettare in modo consono la realizzazione del Parco della giustizia, che è il vero obiettivo di magistrati, avvocati e cittadini». «Dalle tende (nella vecchia sede inagibile di via Nazariantz, ndr) a oggi quanta acqua è passata? - ha chiesto Cassano - Tanta fatica, tante mortificazioni, ci sono stati momenti in cui non siamo stati neppure creduti nelle nostre doglianze. Adesso abbiamo una prospettiva, il nostro lavoro, le nostre fatiche quotidiane, hanno un senso». Cassano ha posto anche l’accento sulla carenza degli organici dei magistrati.
«C'è un vuoto di organico che supera il migliaio e purtroppo è destinato ad aggravarsi. Questa - ha precisato - è una condizione pericolosa, nel momento in cui alla giustizia si richiede di raggiungere degli obiettivi di riduzione dell’arretrato e di velocizzazione dei processi, che implicherebbero un organico quanto meno completo. Invece riscontriamo che ci sono molti vuoti che prossimamente riguarderanno la categoria dei dirigenti, quindi gli obiettivi del Pnrr non saranno facilmente raggiungibili».
Anche Angela Tomasicchio, questo «è solo un transito, perché il nostro obiettivo è andare al Parco della giustizia. Speriamo siano osservati i tempi». Per Pappalardo è «un giorno di festa perché ricordiamo in che condizioni eravamo nel 2018. Ma questo non ci deve appagare perché la giustizia va amministrata in spazi nati per questo scopo»
LE DICHIARAZIONI DEL VICEMINISTRO SISTO
«Una giustizia in un ambiente migliore è una giustizia che diventa migliore, come accade per la sicurezza sul lavoro. Il nostro scopo è quello di avvicinare chi, per troppo tempo, non ha avuto fiducia nelle aule giudiziarie e far comprendere che un’aula giudiziaria, magari bella, è un luogo in cui si amministra correttamente il rapporto tra responsabilità e sentenza». Lo ha detto il viceministro della Giustizia, Francesco Paolo Sisto, a margine della consegna all’amministrazione giudiziaria di un nuovo blocco di sette piani nella cosiddetta «Torre 2» di via Dioguardi che ospiterà la sede del Tribunale penale di Bari.
«Anche un ambiente migliore aiuta la giustizia a essere più rapida, più veloce e più efficiente - ha aggiunto -. Non si tratta soltanto di spazi, ma di tecnologie, di arredi, della possibilità di stanze più ampie per i magistrati». «Il governo - ha ribadito Sisto - ha provato con tanti interventi a intervenire sulla giustizia per renderla più a misura di cittadino». Nella nuova sede verranno raggruppati alcuni degli uffici giudiziari sparsi in varie sedi in città (è già parzialmente trasferiti da qualche tempo nella 'Torre 1') in attesa che sia pronta la sede definitiva del Parco della Giustizia. Al riguardo Sisto ha aggiunto che «la fase di allenamento sul Parco della giustizia è finita.
Adesso siamo in gara e per me è un motivo di grande orgoglio poter dire che la più importante opera pubblica non solo della città, ma dell’intero ministero della Giustizia, è proprio qui». «Ci prendiamo una rivincita rispetto a un fenomeno che, purtroppo, ci ha esposto in tutta Europa a una brutta figura», ha proseguito riferendosi a quando alcune aule giudiziarie furono trasferite in tende per l’inagibilità dell’edificio che le ospitava. «Un plauso va ai capi degli uffici giudiziari, che ci hanno accompagnati costantemente in questo percorso con una disponibilità unica e una velocità di gesto amministrativo encomiabile. Credo - ha concluso - che tutto questo si chiami squadra. Abbiamo fatto squadra e la città di questo penso che possa essere orgogliosa».
«Non eravamo abituati alle ronde notturne: penso che con i nuovi 200 assunti si debba finalmente decidere di far girare la polizia municipale di notte per dare un presidio di sicurezza». Lo ha detto il viceministro della Giustizia, Francesco Paolo Sisto, a margine della consegna di sette piani della «Torre 2» del nuovo Tribunale penale di Bari, rispondendo alle domande dei giornalisti sull'aumento dei furti nei locali commerciali della città. «Il problema si sposta direttamente sulla responsabilità del sindaco e della polizia municipale», ha aggiunto.
«Non si può più dire che abbiamo tutto sotto controllo quando tutto sotto controllo effettivamente non è - ha ammonito il viceministro - lo vedo l’impegno dei carabinieri, della polizia di Stato, della guardia di finanza. Bisogna affiancare ai corpi di polizia tradizionale uno sforzo maggiore della polizia municipale, perché possa essere un elemento di presenza che dissuade da qualsivoglia forma di micro criminalità». Per Sisto Bari corre un rischio, ovvero che «a fronte della sua insicurezza perda tutti i vantaggi che i baresi sono stati capaci di assicurare con il loro impegno. Potrebbe diventare una città bella, ma respingente. Non credo che questo sia il risultato che vogliamo raggiungere».
LA RISPOSTA DI DECARO
“Da quando faccio il sindaco - ha dichiarato il sindaco Decaro - il rispetto istituzionale per me è una regola inderogabile. È per questo che da giorni assisto in silenzio a un continuo scaricabarile nei confronti del sindaco e della Polizia Locale sulla questione della sicurezza da parte di noti esponenti della maggioranza di governo. Ma ora la misura è colma e francamente non posso continuare a passare sotto silenzio le tante dichiarazioni un po’ stravaganti e un po’ provocatorie. Come ben noto, soprattutto a chi si occupa da tempo di giustizia e di criminalità, l’ordine pubblico non è competenza del Comune, men che meno del sindaco.
Nonostante ciò non ci siamo mai sottratti a richiedere la convocazione del Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, garantendo tutta la disponibilità dell’amministrazione comunale, né abbiamo avuto paura di sporgere denunce specifiche, anche personalmente, in seno al comitato o direttamente in Questura, relative ai problemi emersi in città, come anche nel caso del fenomeno delle spaccate, che desta una fortissima preoccupazione sia per gli effetti sulle attività produttive sia per la percezione che determina in città. Non mi sono neanche sottratto alla chiamata del viceministro Sisto che, solo qualche settimana fa, si è fatto promotore di un nuovo incontro in Prefettura. Non ci siamo sottratti all’investimento sul sistema di videosorveglianza che abbiamo messo a disposizione delle Forze dell’Ordine, finanziato anche con il bilancio comunale, né abbiamo mai sottratto un solo agente della Polizia Locale al dispositivo di sicurezza concordato con Questura e Prefettura.
Eppure oggi assisto all’ennesimo scaricabarile politico da parte di chi non mi sembra abbia promosso alcuna iniziativa per rispondere alla richiesta di garantire alla città un maggior numero di operatori delle Forze dell’Ordine. Se qualcuno pensa di utilizzare ruoli e occasioni istituzionali per ingaggiare una campagna elettorale sulla pelle della città, ha sbagliato destinatario. Piuttosto sono disponibile a sottoscrivere un appello con il viceministro Sisto per chiedere al Governo l’invio di altro personale che possa fronteggiare la situazione contingente che stiamo vivendo a Bari”.