Nel Barese

Il giallo di Santeramo: Michelle fu vista in banca poche ore prima della morte

Franco Petrelli

Oggi l’autopsia sul corpo della 55enne ritrovato carbonizzato giovedì

SANTERAMO - Sarebbe andata in banca, a fare alcune operazioni, poi sarebbe passata da una tabaccheria del paece. Queste le ultime ore di Michelle Baldassarre, la donna di 55 anni in cui resti carbonizzati sono stati ritrovati giovedì scorso alla periferia di Santeramo.

Si scava nella sua vita nel tentativo di ricostruire le tessere del mosaico. Al momento, la morte - orribile - della donna rimane un mistero. I carabinieri del Comando Compagnia di Altamura, guidati dal maggiore Leonardo Bochicchio. stanno ricomponendo il materiale a disposizione: le dichiarazioni dei familiari (la donna era sposata con un noto commercialista santermano e aveva due figli), i tabulati telefonici, le testimonianze e le immagini della videosorveglianza della cittadina murgiana. Ulteriore impulso alle indagini giungerà dall’esito dell’autopsia, disposta dal pubblico ministero Baldo Pisani, che sarà eseguita oggi da Francesco Vinci dell’istituto di Medicina Legale del Policlinico di Bari.

Tra le testimonianze raccolte, quelle dei Servizi Sociali del Comune di Santeramo e degli operatori della Casa protetta nella quale Baldassarre ha vissuto fino a dicembre. Un allontanamento volontario, il suo, probabilmente per dissidi in ambito familiare. Cosa è successo dal ritorno a casa di Michelle al giorno in cui è stata uccisa? Sempre che di omicidio si tratti, il fascicolo di indagine nelle mani di Pisani è stato aperto con l’ipotesi di reato di «istigazione al suicidio». Si tratterà di stabilire quale sia stata la causa della morte e se davvero la donna si sia data fuoco da sola.

Nel frattempo, la comunità di Santeramo è ancora incredula. Tantissimi i messaggi social postati negli ultimi giorni «Ti ricorderò sempre così. Che torni in bicicletta dal lavoro» (la donna era un’igienista dentale, ndr), col vento che ti fa svolazzare la giacca e ti scompiglia i capelli». Sulle piattaforme si legge ancora «una donna dolcissima e sempre con il sorriso». «Non vi sono parole che possano lenire il dolore e la sofferenza per aver perso un angelo». «Non riesco ad immaginare cosa abbia patito e sofferto».

«Ancora una volta - commenta invece Stella Sanseverino, consigliera di parità della Città Metropolitana di Bari - emerge come i disagi delle donne nella gestione di situazioni familiari abbiano bisogno di maggiore ascolto da parte dei soggetti pubblici e privati chiamati a intercettare situazioni di particolare gravità. La violenza si consuma alla porta a fianco e non si riesce a coglierne i segnali».

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