La protesta
Baritech, occupata la fabbrica: ai lavoratori negata la Cig. Scattano i licenziamenti VIDEO
La reazione dei lavoratori alla decisione dell'azienda di non prorogare la cassa integrazione di un altro mese
BARI - I lavoratori della Baritech si barricano all'interno della fabbrica. La decisione è nata a seguito dell'incontro d'aggiornamento sulla vertenza Baritech avvenuto questa mattina a Bari con i vertici dell'azienda e il governatore Michele Emiliano, in cui il presidente della Regione Puglia ha chiesto espressamente di proseguire con un altro mese di cassa integrazione per i 113 lavoratori dell'azienda. La risposta della Baritech è stata negativa: da domani scattano quindi i licenziamenti per gli operai, decisione già annunciata in questi giorni. Una volta appresa la decisione dell'azienda un gruppo di lavoratori con a capo Filippo Caldara, rappresentante dell'UGL, ha deciso di occupare lo stabilimento, chiudendolo con un lucchetto e non permettendo a nessuno di accedervi, barricandosi di fatto all'interno della fabbrica.
IL COMMENTO DI LEO CAROLI
Da domani partiranno ufficialmente le lettere di licenziamento per 113 operai dell’azienda Baritech, nella zona industriale tra Bari e Modugno. L’ultimo tentativo di evitare la crisi occupazionale è stato provato oggi dalla task force regionale ma l’azienda ha rifiutato di prorogare di 30 giorni la cassa integrazione. La notizia è confermata dal coordinatore della task force regionale, Leo Caroli: «Un atteggiamento inspiegabile quello di Baritech - commenta - considerando che era pervenuta una manifestazione d’interesse seria e autorevole per rilevare sito produttivo e operai». La vertenza andava avanti ormai da oltre un anno, era pervenuta un’offerta che aveva fatto ben sperare ma dopo due mesi di trattativa l’acquirente, un imprenditore lombardo, si è tirato indietro. La Baritech, dopo una riconversione industriale, da qualche anno produce componenti per mascherine chirurgiche. Intanto davanti ai cancelli della fabbrica alcuni lavoratori restano in presidio.
LE PAROLE DEI SINDACATI
«Sono completamente amareggiato dal comportamento di Baritech, nonostante tutti gli sforzi profusi nelle ultime ore dalle istituzioni a livello regionale, a partire dal presidente della Regione Michele Emiliano, della task force, con l’interessamento anche dell’ex premier Giuseppe Conte». Lo dichiara il segretario generale della Cisl Bari Giuseppe Boccuzzi, dopo il tavolo di confronto di oggi per la vertenza occupazionale della Baritech. Nelle prossime ore, come confermato da Boccuzzi, partiranno le lettere di licenziamento per i 113 operai. «Anche grazie a tutta la mobilitazione portata avanti nel pomeriggio di oggi - aggiunge - era arrivata una manifestazione d’interesse di uno studio legale molto affidabile di Milano, che fa da intermediario con partner industriali d’investimenti. Baritech però ha ritenuto insufficiente, in modo scorretto e strumentale. Si tratta di un comportamento disumano».
«Come segreterie di Cgil, Cisl, Uil e Ugl - spiega - avremo un incontro per decidere le prossime azioni di mobilitazione da mettere in campo. Da un lato dobbiamo protestare, ed in secondo luogo costruire valide alternative al licenziamento. In particolare attivare i percorsi di politica attiva, per un rapido processo di riqualificazione con quei soggetti datoriali a partire da quelli rappresentanti da Confindustria a trovare disponibilità tra i loro associati per recuperare una parte importante dei lavoratori». Alla Baritech, inoltre, il rappresentante della Cisl annuncia che sarà richiesto «immediatamente il pagamento delle spettanze, ed in particolare del Tfr. Se il pagamento non avverrà nel giro di qualche giorno, come prevede la legge, presenteremo istanza di fallimento, per insolvibilità nei confronti dell’azienda».
«Oggi c'è stata una chiusura totale da parte dell’azienda. Noi non ci fermeremo qui». E’ quanto dichiara Saverio Fraccalvieri, segretario generale Filctem Cgil Bari, in merito alla vertenza Baritech, dopo il tentativo fallito oggi da parte delle organizzazioni sindacali e dei rappresentanti istituzionali di proseguire per altre settimane la cassaintegrazione, in considerazione di possibili nuovi sviluppi nelle trattative di vendita. «Anche oggi difronte ad una proposta nuova, che poteva essere una via d’uscita per mettere al sicuro i livelli occupazionali, ci è stato detto no dall’inizio. Abbiamo implorato - spiega Fraccalvieri - in tutti i modi la Baritech per un’eventuale mese di cassaintegrazione. Niente». «L'azienda - aggiunge - ci ha detto che non metterà più nemmeno un centesimo a disposizione. Solo una chiusura totale: è stato vergognoso. Davanti alle richieste del presidente della Regione, e con un tavolo ministeriale che ci potrebbe essere a giorni, l’azienda ha deciso di non rispondere alle istituzioni. Siamo all’assurdo». «Chiunque può immaginare la situazione dei lavoratori, tutti disperati. Oggi la Regione è andata anche oltre, rendendosi disponibile, così come prevede la legge, ad integrare qualcosa a sostegno pur di tenere in piedi questa vertenza per un mese, soprattutto dopo che era arrivata questo pomeriggio la nuova proposta. Domani - conclude - metteremo in campo altre iniziative».