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Bari, Palazzo Jannuzzi «soffocato» dai rifiuti: l'odore di storia si mischia alla spazzatura

Bari, Palazzo Jannuzzi «soffocato» dai rifiuti: l'odore di storia si mischia alla spazzatura

 
Annadelia Turi

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Annadelia Turi

Bari, Palazzo Jannuzzi «soffocato» dai rifiuti: l'odore di storia si mischia alla spazzatura

Iscritto nel registro delle dimore storiche italiane, è sottoposto ormai da anni ad una serie di vincoli che garantiscono la protezione. I residenti: «Si attrezzi un’isola ecologica per garantire a chiunque di vivere senza fare lo slalom tra cartoni, residui di cibo per strada e scarafaggi»

Venerdì 20 Gennaio 2023, 08:01

BARI - All’interno si respira aria di storia, a partire dai fianchi del grande portone d’ingresso con le due colonne doriche e gli alti plinti al piano terra. Tutt’altra aria quella che c’è all’esterno una volta varcato l’uscio del palazzo: spazzatura dappertutto e cattivo odore che non permette a nessuno di sostare per strada neppure per qualche secondo. Rifiuti sul marciapiede e su gran parte dell’isolato. Per non parlare degli scarafaggi e degli insetti che «passeggiano» tranquillamente lungo la facciata del portone.

In queste condizioni vive ormai da anni la famiglia Jannuzzi, discendenti dell’omonimo palazzo storico «Jannuzzi XIX» in via Abate Gimma, nel cuore del quartiere murattiano, il «salotto buono» della città, a pochi metri da via Sparano.

Inverno, estate, in ogni stagione dell’anno la storia è sempre la stessa: dinanzi al portone c’è ormai una discarica a cielo aperto. A denunciare la situazione, non più sostenibile, è la stessa famiglia. «Probabilmente hanno eliminato qualche isola ecologica nella zona – spiegano – e per questa ragione sistematicamente vengono a depositare sotto casa nostra rifiuti (più fuori dai cassonetti che dentro) provenienti da via De Rossi, via Quintino Sella e via Abate Gimma visto che sull’altro isolato c’è un supermercato che quotidianamente riempie i bidoni con i suoi rifiuti. Quindi la maggior parte del centro di Bari deposita i rifiuti sotto casa nostra».

E pensare che il palazzo storico, iscritto recentemente nel registro delle dimore storiche italiane, è sottoposto ormai da anni ad una serie di vincoli che ne garantiscono la tutela dell’immobile come bene storico e culturale della città. Esempio di architettura neoclassica, nel Borgo Murattiano di Bari, è stato, infatti, sottoposto a vincolo con Decreto Ministeriale del 23/10/1991 (dichiarato ai sensi della legge 1/6/39). Dunque, da mesi è battaglia aperta con l’Amministrazione Comunale. Inutili le lettere di denuncia e le richieste d’intervento a numerosi assessori che continuano a garantire l’imminente apertura di un tavolo con l’Amiu (che finora non si è mai espressa) per risolvere il problema.

«Siamo stanchi di assistere a questo spettacolo indecoroso per noi e per la città – aggiunge la famiglia Jannuzzi – tante promesse e nessuna soluzione. Così è impossibile vivere. Non si può far finta che il problema non esista. Non chiediamo che questi rifiuti di ben 5 cassonetti vadano a finire sotto il palazzo di qualcun altro ma che si attrezzi un’isola ecologica per garantire a chiunque di vivere dignitosamente senza fare lo slalom tra cartoni, cibi riversi per strada e scarafaggi che d’estate fanno paura solo a guardarli».

E pensare che questo palazzo si trasformerà presto in un bed and breakfast. «Il palazzo è stato da poco restaurato nella facciata esterna – conclude la famiglia – qualche mese fa è stato anche tappa di una visita del FAI (Fondo per l’Ambiente Italiano). In vista dell’estate si trasformerà in B&B. Come possiamo accogliere i turisti che verranno da tutto il mondo in queste condizioni? Solo qualche settimana fa sotto casa nostra sono stati scaricati copertoni di ruote e un water. Ma che figura facciamo con chi sceglie di venire a visitare la nostra città? Mi auguro che al più presto qualcuno intervenga».

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