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Bari, minacce e insulti all’ex fidanzatino: la stalker adolescente va a processo

Bari, minacce e insulti all’ex fidanzatino: la stalker adolescente va a processo

 
Isabella Maselli

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Isabella Maselli

Bari, minacce e insulti all’ex fidanzatino: la stalker adolescente va a processo

La ragazza, della provincia, oggi ha 20 anni ma i fatti risalgono al 2019 quando entrambi ne avevano 17. Aveva già subito un processo per lesioni

Lunedì 12 Dicembre 2022, 12:12

BARI - Si sono amati ancora «bambini», decidendo ad appena 14 anni di andare a convivere e mettere su famiglia, nel disappunto delle reciproche famiglie. Anni di adolescenza vissuti insieme fino alla rottura, quando entrambi avevano 17 anni e un figlio in arrivo. E ora quel che resta di quella storia è finito in Tribunale.

Lei, della provincia di Bari, ormai 20enne e un bimbo di 3 anni, è a processo dinanzi ai giudici minorili per stalking. I fatti che le vengono contestati risalgono al 29 dicembre 2019. A raccontarli è stato l’ex fidanzatino, residente nella provincia di Foggia. Il giorno dopo l’ennesimo presunto episodio si presentò negli uffici della Questura e mise nero su bianco gli ultimi tre anni della loro vita insieme, fino alle presunte persecuzioni moleste, anche via social.

Avevano convissuto dall’inizio del 2016, lei aveva 14 anni, lui 13 e mezzo. La relazione, tra alti e bassi, si è interrotta definitivamente a luglio 2019, dopo poco più di tre anni, «a causa di incomprensioni tra noi» ha spiegato il ragazzo. Lei all’epoca era incinta. Prima di lasciarlo e andare via da casa, ferita perché riteneva di essere stata tradita, lo avrebbe minacciato di morte e già dopo queste prime presunte minacce lui la denunciò.

La loro storia ormai era finita, peraltro in malo modo, ma il legame che li univa, un bambino appena nato, rinnovava ogni giorno la sofferenza del distacco e del fallimento di un progetto di vita insieme. Fino a quando lei, dopo aver iniziato a perseguitare anche le nuove fidanzate di lui, tanto che le ragazze «preferivano terminare la nostra frequentazione» ha spiegato il ragazzo, si sarebbe spinta oltre. Una sera si sarebbe presentata sotto casa dei genitori dell’ex e dopo aver suonato insistentemente il citofono, avrebbe iniziato a urlare contro di lui affacciato al balcone e poi nel portone. Il giorno dopo gli avrebbe inviato un messaggio «contenente ingiurie» e, dopo la denuncia, altre minacce e insulti, «per gli infami nessuna pietà».

Comportamenti che alla ragazza sono costati adesso un processo per atti persecutori. Assistita dall’avvocato Daniela Castelluzzo, comparirà in aula il 22 dicembre. «Con condotte reiterate - le contesta la Procura per i Minorenni nell’imputazione - minacciava di mali ingiusti e molestava sulla pubblica via e a mezzo telefono» l’ex compagno, «in modo da cagionargli un perdurante e grave stato di ansia e di paura, costringendolo ad alterare le proprie abitudini di vita, vedendosi costretto, in una circostanza, ad allertare le forze dell’ordine».

Non il primo processo per lei, già protagonista di una vicenda giudiziaria nata nello stesso contesto famigliare, durante una pausa nella relazione tra i due adolescenti. Una vicenda risalente al 2017, quando la ragazza aveva poco più di 15 anni, e relativa ad un presunto litigio con una coetanea, parente dell’allora fidanzato, a colpi di calci all’addome e al costato e tirate di capelli. Un anno fa se l’è cavata con il «perdono giudiziale». Vedremo come andrà questa volta.

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