trasporti

Amtab, una mazzata per il carburante, dimezzati i passeggeri sugli autobus

Francesco Petruzzelli

E nel 2022 anche +650mila euro per i ricambi dei mezzi

BARI - In ripresa, seppur leggera, la vendita dei biglietti. Con i bus tornati parzialmente a riempirsi dopo lockdown, lavoro agile e dad forzata. Bene e in risalita i ricavi dell’intero settore sosta. Tra grattini, parcheggi, strisce blu e contrassegni gli incassi hanno raggiunto i 6,7 milioni circa. Ma tutti i dati restano ancora molto distanti dai livelli pre-pandemia. In una sorta di long Covid che continua a produrre i suoi effetti, oggi amplificati anche dal caro energia e delle materie prime. Basta un solo dato per capirne la portata: i costi di produzione sono aumentati in un solo anno di ben 2,3 milioni di euro, spinti in particolare dai rincari carburante, passando da 47,9 a 50,2 milioni di euro. È la fotografia scattata sull’Amtab di Bari dall’ultimo bilancio 2021, approvato meno di due settimane fa dall’assemblea dei soci. Più di 80 pagine che analizzano punto per punto l’andamento di un intero anno per le casse dell’azienda del trasporto pubblico locale. Tra non poche difficoltà che, nonostante tutto e grazie ai contributi statali, hanno comunque generato un utile di esercizio pari a circa 256mila. Un 2021 che solo in minima parte ha cancellato i disastri del 2020, anno del crollo verticale di passeggeri e incassi a causa della pandemia e delle numerose restrizioni anti-contagio.

TICKET - Nel dettaglio, segna una piccola risalita il numero dei titoli di viaggio: 2,4 milioni di ricavi rispetto ai 2,3 dell’anno precedente, ma comunque ancora al di sotto dei 4,3 registrati nel 2019. A dimostrazione che smart working per i lavoratori e paura dei contagi per la platea di passeggeri portano i baresi a una certa diffidenza verso le forme di mobilità collettiva. E non a caso la formula del biglietto singolo, da acquistare quindi all’occorrenza, resta preferita rispetto alla formula abbonamenti, quasi dimezzati e con incassi scesi dai 654mila euro del 2020 ai 384mila dello scorso anno. Per quanto riguarda i viaggiatori trasportati (stimati sulla base delle vendite) il dato risulta di circa 11 milioni - nel 2019 erano stati quasi 26 - con un drastico calo di oltre il 50 per cento di affluenza a bordo. Al contrario si preferisce il mezzo privato considerando l’aumento dei ricavi, pari a circa 1 milione e 300mila euro, sulla sosta e passati dai 5,4 ai 6,7 milioni. Il vero affare per le casse pubbliche visto che Il contratto prevede, in favore del Comune di Bari, un canone base di concessione delle aree destinate alla sosta a pagamento (strisce blu) e delle aree di sosta in spazi delimitati o in struttura, pari a 2,5 milioni di euro annui, ed un canone variabile del 10 per sull’eccedenza dei ricavi oltre i 6,5 milioni di euro.

AUMENTI - I ricavi complessivi per l’azienda si sono attestati sui 51 milioni di euro con un incremento di 2,3 rispetto ai 48,7 del 2020 e tornando quasi ai livelli pre-Covid. Ma a pesare sono stati soprattutto i costi. «L’acquisto di materie prime - si legge nella relazione di bilancio - coincide per la maggior parte con l’acquisto di gasolio e metano, dovuto all’utilizzo in linea dei nuovi bus. I costi di trazione (che comprendono, oltre al carburante, lubrificanti e pneumatici) sono aumentati rispetto al 2020 e hanno raggiunto i 5,9 milioni. La seconda voce di costo per importanza è costituita dai ricambi, anche questi in aumento e arrivata a 1,3 milioni». «L’incremento di tale voce di bilancio - si sottolinea - è dipesa dall’aumento dei prezzi e non dall’acquisto di maggiori quantitativi». La società, nell’elaborazione dei dati di previsione 2022/2024 ha ipotizzato, in base ai dati aggiornati al 31 maggio scorso, un aumento del costo del gasolio per autotrazione e del metano di circa 3,3 milioni di euro oltre a un aumento del costo dei ricambi e delle principali materie prime per circa 650mila euro, per un totale di aumenti preconizzati a fine 2022 di circa 4 milioni di euro. Maggiori costi che l’attuale corrispettivo contrattuale non riuscirebbero a contenere.

SCENARI - Insomma, scenari sui quali il Comune, socio unico, dovrà fare delle valutazioni molto ponderate, soprattutto in vista della scadenza del contratto di servizio fissata tra meno di tre mesi, al 31 dicembre. Contratto sul quale la stessa Amtab auspica un rinnovo già dal primo gennaio 2023 (anche perché sul trasporto pubblico locale incombe la normativa nazionale ed europea sulla libera concorrenza) e che tenga conto non solo «dell’adeguamento del corrispettivo» ma anche «dei nuovi scenari in termini di aumento dei prezzi dei prodotti petroliferi ed energetici». Nella relazione c’è anche uno specifico passaggio sulle conseguenze della guerra in Ucraina e a tutti quei «fattori esogeni che non dipendono dalla volontà dell’azienda». Azienda il cui consiglio di amministrazione è stato prorogato lo scorso 20 settembre per altri 45 giorni. Poi toccherà al sindaco Antonio Decaro decidere le nomine e se confermare l’attuale presidente, l’avvocato Pierluigi Vulcano.

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