Domenica 07 Settembre 2025 | 00:53

Bari, la stangata per i libri è un caso di scuola

 
Flavio Campanella

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Flavio Campanella

Bari, la stangata per i libri è un caso di scuola

Spesa di 500 euro (+10%) per gli studenti delle superiori. «Affiancare sempre più testi digitali, magari per gli esercizi a casa»

Venerdì 16 Settembre 2022, 14:05

La variazione dei prezzi (verso l’alto, ovviamente) registrata quest’anno può sembrare accettabile, ma in termini assoluti l’esborso delle famiglie per i libri ha rappresentato come sempre la voce più rilevante dei costi sostenuti per la scuola. L’incremento rilevato dalle associazioni dei consumatori, rispetto al 2021, è di circa il 10%, ma il listino dei testi scolastici è tale da comportare una spesa media annua stimata in 350 euro a studente per le scuole medie inferiori e in 500 euro per le scuole superiori (vocabolari compresi). «Spendere in media 2-3 euro in più per copia - dichiara Dario Durso, referente barese del Codacons - può sembrare avere meno impatto sul bilancio familiare rispetto al salasso subito a causa delle materie prime energetiche, dei carburanti e dei prodotti di prima necessità. Ma, in un momento di estrema difficoltà, una soluzione, da sempre caldeggiata dal Codacons, potrebbe essere quella di affiancare sempre più ai tradizionali testi cartacei, comunque imprescindibili, anche i libri digitali, scaricabili on line (come gli e-book), magari per gli esercizi da svolgersi a casa; ciò per consentire un risparmio ai genitori degli alunni, una maggiore praticità di utilizzo e un minore utilizzo di materiale cartaceo. Per il resto resto, gli interventi assistenziali finora disposti, tra i quali i bonus regionali previsti dal Family Act approvato nell’aprile scorso, sono parziali e insufficienti a contrastare il caro vita, perché riservati esclusivamente alle famiglie più deboli (quelle con un Isee al di sotto dei 10.000 euro - n.d.r.), che, tuttavia, rappresentano una minima parte del tessuto sociale in enorme difficoltà, a causa degli aumenti generalizzati. La borghesia media, completamente ignorata anche questa volta dai provvedimenti statali e dai sussidi regionali, sta inesorabilmente scomparendo».

Peraltro, a impedire un possibile risparmio ci si mettono anche gli istituti scolastici, imponendo nuove edizioni spesso e volentieri cambiate soltanto nei titoli di copertina, nelle rubriche di alcuni paragrafi o, più semplicemente, nella disposizione dei capitoli («le nuove adozioni, come si usa chiamarle adesso, favoriscono chiaramente le case editrici in danno degli utenti», tuona il Codacons). Le scelte dei presidi («ormai anacronistiche») limitano di molto il passaggio di consegne fra gli alunni (a volte fratelli o sorelle), impedendo spesso la possibilità di cedere e quindi utilizzare libri di seconda mano. «Si impone ancora oggi - continua Durso - l’acquisto di libri inutili, per materie eminentemente pratiche, come quelli per l’educazione fisica, che, se la memoria non inganna, non si svolge quasi mai nelle aule, ma in polverose e logore palestre».

L’acquisto delle nuove edizioni di libri scolastici presenta altri inconvenienti. «I tempi di attesa per la stampa, la spedizione e la consegna dei testi - aggiunge Durso - sono stimati in tre settimane dall’inizio dell’anno scolastico per via della segnalata mancanza della materia prima, cioè la carta, e della difficoltà, per gli operatori del settore, di reperirla e acquistarla, con conseguenti ritardi nei programmi didattici degli insegnanti. Consideriamo poi la necessità di smaltire o riciclare, anche quest’anno come sempre, tonnellate di carta usata per i libri di testo dell’anno precedente, divenuti ormai vecchi, pur essendo di recentissima pubblicazione. Ciò ha una enorme e dannosa ricaduta in termini di spesa sociale. Quello generato dalle consuetudini scolastiche è ancora una volta un ingiustificato spreco di risorse e di energia che si ripercuote sulle nostre tasche e sul fragile ecosistema».

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