BARI - «La vocazione turistica di Bari vira sempre più verso la dimensione culturale. E con ottimi risultati, come hanno dimostrato le tante iniziative portate avanti in questi mesi estivi. Abbiamo messo la città al centro di una visione strategico-culturale per trasformarla in una grande capitale europea, dove il turista si reca anche con l'occasione di vedere uno spettacolo, o una mostra e poi ci resta per un paio di giorni».
L'assessore alle Culture, marketing territoriale e turismo, Ines Pierucci, traccia con grande soddisfazione un primo bilancio di questi primi mesi dell'anno durante i quali Bari ha dimostrato di saper attrarre un turismo colto ed attento alle sollecitazioni e contemporaneamente trasformarsi in un contenitore adatto alle necessità dei residenti.
«Stiamo lavorando a questa visione della città insieme agli stakeholder, a tutte le parti interessate, perché il turismo in città trovi una dimensione che possa puntare alla destagionalizzazione – sottolinea la Pierucci -. Abbiamo convocato un tavolo che si riunisce una volta al mese con le associazioni di categoria dagli albergatori, ai commercianti, per non parlare di tutti gli attori e protagonisti che lavorano per l'offerta turistica, ed è questa strategia, che parte dal basso, che ci sta permettendo di mettere a frutto i tanti stimoli che ci arrivano. Anche grazie a questa collaborazione ora stiamo puntando insieme a PugliaPromozione di costruire il Piano strategico del turismo per Bari, anche per poter intervenire e appianare gli eventuali disservizi che un flusso turistico ampio e non organizzato può rappresentare. A questo proposito stiamo valutando di introdurre la tassa di soggiorno. Ci sono un po' di resistenze da parte degli albergatori, più che altro perché questa tassa prevede una contabilità a parte, ma supereremo il problema. Certo serve prima la stesura di un apposito regolamento e la sua approvazione in Consiglio, ma la tassa di soggiorno ci permetterebbe sia di migliorare i servizi, sia di garantire una offerta più ricca di eventi per tutti».
La tassa di soggiorno ormai si paga quasi ovunque, il turista è praticamente abituato a versare il contributo. «E soprattutto il turista e il cittadino sa bene che è grazie alle tasse che avrà più servizi», mette in evidenza l'assessore. E se nel corso di questi mesi estivi Bari ha vissuto un autentico boom di turisti, ora si punta non solo ad ottimizzare l'esperienza estiva, ma a prolungarla. Con l'inverno arrivano i cartelloni teatrali dalla lirica al Petruzzelli, alla prosa del Piccinni e di altri contenitori, per non parlare delle mostre e programmazione che coinvolge anche un Teatro come il Margherita, già punto di riferimento per l'arte contemporanea.
«La programmazione prossima del Margherita dovrà tener conto di alcuni lavori già messi in cantiere dalla Soprintendenza – spiega la Pierucci - ma sarà solo per alcuni mesi. Ci stiamo organizzando in modo da alternarci: potremo utilizzare il foyer quando dovranno lavorare più all'interno e viceversa. L'arte contemporanea ha estimatori che ben si armonizzano con la visione di capitale europea. D'altro canto anche l'appuntamento con la Boheme al Petruzzelli a novembre punta ad attrarre quei turisti di prossimità tipici di tante altre grandi città. Bari ha un grande potenziale ancora inespresso da valorizzare, grazie anche alle sue infrastrutture. Con il porto che garantisce l'attracco di 3 o 4 navi da crociera, gli arrivi in aeroporto o dall'autostrada e stazione, può veramente fare propria una posizione centrale all'interno dell'offerta turistica regionale. L'importante è costruire il tutto con coerenza e garantendo una offerta culturale di qualità».
E nel cartellone delle offerte devono poter entrare tutte le stagioni dell’anno e luoghi. «Non dimentichiamo le periferie – conclude l'assessore - perché Bari non si deve aprire solo al turista ma anche il residente. Lo abbiamo visto ad esempio con il successo di un progetto come "Le due Bari": gli eventi hanno permesso di illuminare luoghi poco conosciuti e coinvolgere con i laboratori i residenti. In un percorso in cui lo spettacolo finale è l'arrivo, non un evento, anche se coinvolgente, solo da subire».