BARI - L’ex capo della Protezione civile, Mario Lerario, avrebbe fatto eseguire lavori agli appaltatori anche in assenza di autorizzazioni e di impegni di spesa. A raccontarlo alla Finanza, in piena estate, è stato uno dei due imprenditori arrestati a Natale scorso insieme all’allora dirigente, con l’accusa di aver pagato tangenti in cambio di appalti. Donato Mottola, 55 anni, di Noci, aveva già ammesso di aver dato 20mila euro a Lerario come regalo natalizio. Nelle dichiarazioni rese all’indomani della chiusura delle indagini ha provato a spiegare perché le somme che gli sono state pagate dalla Regione sono superiori a quelle previste in fase di appalto: ma la versione di Mottola non ha convinto né la Procura di Bari, nè tantomeno il gup Giuseppe Battista, che lo ha rinviato a giudizio (processo il 22 settembre) confermando anche la custodia cautelare ai domiciliari.
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