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Bari, prestiti raddoppiati: ci si indebita pur di andare in vacanza

 
Flavio Campanella

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Flavio Campanella

Bari, prestiti raddoppiati: ci si indebita pur di andare in vacanza

Più costi, meno potere d’acquisto. Poi una sfilza di pagamenti

Sabato 13 Agosto 2022, 13:33

Al rientro dalle vacanze, non slacciate le cinture di sicurezza perché rimpiangerete il caldo di agosto, le code in autostrada (e sulla ss 16, ovvio) e addirittura il ristorante che vi ha portato quel conto salato per il quale avete storto il naso, una inezia però rispetto a quanto dovrete sborsare a partire da settembre. Tanto per cominciare, si dovrà eventualmente considerare la rata da pagare per averli trascorsi (al mare, in montagna o dove vi è piaciuto di più) questi benedetti giorni di riposo e di svago, visto che, a quanto pare, non ci si indebita solo per le necessità più impellenti o (nostra abitudine) per matrimoni, cresime e compleanni. «Il mese di agosto - afferma Dario Durso, referente del Codacons di Bari - ha registrato una ripresa del turismo anche in uscita. Ma molti baresi, pur di ritornare alla vita dopo anni di restrizioni hanno investito i loro risparmi, anche se per vacanze sempre più brevi e a budget ridotti, giungendo finanche a indebitarsi ricorrendo al microcredito. Si è infatti registrato un aumento, addirittura del 90%, dei finanziamenti al consumo con finalità turistiche contratte dai nostri concittadini, rispetto ai mesi centrali del 2021, con importi richiesti tra i 5mila e i 10mila euro da restituirsi in 4 anni al tasso del 7%».

Alla… eredità dell’estate, si aggiunge una cospicua somma da preventivare prossimamente per affrontare una serie di incombenze. Al diminuire delle temperature, aumenterà inesorabilmente il peso delle bollette di luce e gas, con una spesa media, stimata per gli ultimi due bimestri dell'anno, di 700 euro, a parte i tradizionali conguagli natalizi. «Ciò - spiega Durso - a dispetto della proroga, disposta dal governo dimissionario, per tutto il 2022, delle misure di contenimento della spesa già varate in precedenza, invero assai blande per le famiglie medie: il bonus bollette, l'Iva al 5% sul gas domestico, l'abbattimento degli oneri di sistema, la cui incidenza sulla spesa complessiva meriterebbe una trattazione separata. Ma a gravare sulle già precarie economie domestiche saranno anche il prezzo dei carburanti, che, a partire dal 21 settembre, finito il taglio delle accise, tornerà a viaggiare sui 2 euro al litro per diesel e benzina (per via delle speculazioni messe in atto dagli intermediari della distribuzione in spregio dell'abbassamento del costo del greggio) e il prezzo dei beni di prima necessità, cioè pane, pasta, olio, zucchero, latte, carne, frutta e ortaggi, già aumentato mediamente del 30% in questi mesi del 2022, con una maggiorazione del 70% per alcuni prodotti ortofrutticoli, e destinato a non scendere più. Ma a incidere sarà anche il costo dell'acqua, sia di quella pubblica, al rubinetto, la cui tariffa subirà un incremento pari al 12% per metro cubo, sia di quella imbottigliata e commercializzata dai concessionari privati, il cui costo, al litro, aumenterà del 10%, per quella naturale, e del 20%, per quella gassata, anche per la mancanza, sul mercato, di anidride carbonica disponibile. La causa del costo così elevato di questo bene primario è da imputarsi, oltre che alla gravissima siccità registrata quest'anno, che ha svuotato le fonti e gli invasi, anche ai costi del vetro e del pet per l'imbottigliamento, aumentati, rispettivamente, del 15% e del 90%, ai costi della carta, per l'etichettatura e l'imballaggio, aumentati fino al 53%, e ai costi dei trasporti su ruote delle acque minerali».

Settembre è anche il mese dell’inizio dell’anno scolastico (i rincari riguarderanno non solo i libri e i quaderni, legati alle maggiorazioni della carta, ma anche gli accessori, cioè zaini, astucci e grembiuli, e anche i servizi parascolastici, come mensa e doposcuola). Ma è pure il periodo in cui si usufruisce di alcuni servizi, ad esempio quelli legati alla manutenzione delle automobili. «Si registra - aggiunge Durso - un incremento del 20% per i tagliandi annuali di un’auto di media cilindrata e del 30% per la sostituzione degli pneumatici, per una spesa che si aggirerà sui 400 euro per treni di gomme economici e sui 1.000 euro per quelli di marca, sempre per auto di media cilindrata. Ma anche le polizze RC auto per assicurare i veicoli a quattro ruote subiranno rincari notevoli, con aumenti del 9% rispetto all'anno scorso e una spesa media di 550 euro per i contratti rilasciati dalle compagnie tradizionali. La Puglia, con Bari in testa, guiderà, anche quest'anno, la classifica delle regioni più care insieme con la Campania a causa dell’aumento della sinistrosità e della fine degli sconti praticati dalle compagnie durante la pandemia».

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