mobilità alternativa
Bari, piste ciclabili e città sostenibile: il cambiamento è «light»
L'assessore Galasso: «Non stiamo inventando niente di nuovo ma applicando le novità per il Codice della strada introdotte nel 2020»
BARI - Una città che toglie spazio alle automobili per restituirlo alle persone. È il principio sul quale si regge il «rivoluzionario» piano di mobilità sostenibile in atto, attraverso la realizzazione di una serie di corsie ciclabili in tutta la città. Una rete in divenire, proprio per questo non senza ostacoli e polemiche dei cittadini, che vedono sorgere piste ciclabili dalla sera alla mattina (i lavori, per ridurre i disagi, sono eseguiti di notte) in zone altrimenti trafficate.
CONTESTAZIONI - Nel mirino delle contestazioni sono il rifacimento della corsia ciclabile su corso Vittorio Emanuele e la corsia «light» nuova di zecca, sul lungomare Nazario Sauro e Araldo di Crollalanza, dal giardino Baden-Powell fino al teatro Margherita. «Bari sta facendo passi avanti giganteschi per quanto riguarda la mobilità sostenibile – spiega interpellato sull'argomento l’assessore alla viabilità Giuseppe Galasso -. L'esagerazione di alcuni commenti, come l'aver inventato delle piste che non stanno né in cielo né in terra e sono pericolose per i ciclisti, deriva solo dalla mancata conoscenza, peraltro comprensibile, delle nuove normative per diffondere le piste ciclabili nell'ambito urbano. Variazioni nel Codice della strada che Bari si è limitata a recepire; mentre altre città italiane, Bologna, Torino, Milano, ma anche la più meridionale Siracusa, hanno già fatte proprie. Normative che comportano, questo sì, un impegno comune in termini di comprensione ed utilizzo delle piste stesse. Non stiamo inventando niente di nuovo».
NUOVO CODICE - Le novità per il Codice della strada sono in vigore dal 15 settembre 2020. C’è una nuova definizione della corsia ciclabile, oltre all’introduzione delle piste «light»: bastano interventi semplici ed economici realizzati sulla carreggiata stradale attraverso la semplice segnaletica stradale. E’ quanto accaduto sulla contestata pista di lungomare Nazario Sauro.
gli step Su corso Vittorio Emanuele i lavori notturni sono ormai a ridosso di via Sparano. Un rifacimento analogo al precedente. Si proseguirà su via Quintino Sella e via De Rossi. «Via Quintino Sella la faremo in sede promiscua con la corsia degli autobus - spiega l'assessore -, utilizzando la nuova possibilità del Codice della strada. Su via De Rossi il senso di percorrenza sarà inverso, da corso Italia verso corso Vittorio Emanuele: la modalità esecutiva sarà identica a quella sul corso. La pista viene ricavata su una fascia di due metri, un metro e mezzo per la ciclabilità e mezzo metro per una zebratura, frapponendola tra il marciapiede e le auto in sosta. In tal modo la fascia di 50 cm è lo spazio necessario all’apertura dello sportello delle auto senza invadere la ciclabilità».
NOVITA' - Nelle prossime settimane occhi puntati sul progetto della ciclabile, non light ma strutturata, nel sottovia Quintino Sella: «Si potranno scavalcare i binari senza scendere dalla bici - dice Galasso -: un collegamento ciclabile strategico. Sul marciapiede opposto a quello usato dai pedoni, che collega le scalette da una parte alla fermata della Ferrotramiaria e dall'altra a via Capruzzi, una ciclabile bidirezionale sarà realizzata sul marciapiede opposto a quello usato dai pedoni. Opportunamente allargato senza tuttavia creare intralcio alla percorrenza dei bus in entrambe le direzioni, si collegherà con quella di via De Rossi e Quintino Sella, a loro volta collegate con corso Vittorio Emanuele, a sua volta collegata con il lungomare direzione Pane e Pomodoro.
Sempre collegamento light sarà, a seguire, l'ulteriore diramazione da corso Vittorio Emanuele collegamento con la pista ciclabile di Isabella d'Aragona - conclude l'assessore -: passando lateralmente a piazza Massari, sul lato del Tar, la sosta a 45 gradi diverrà in linea e lo spazio che ricaveremo consentirà una pista ciclabile bidirezionale. La rete così prevederà il raccordo di Isabella d’Aragona con la pista del lungomare che porta verso la fiera del Levante e verso San Cataldo.