La storia

Dal Camerun a Bari: Afana diventa dottore 3 volte, laureato con 110 e lode

Redazione online

Arrivato in Italia nel 2014 dopo un difficile viaggio attraverso il Mediterraneo come rifugiato si è dedicato agli studi di diritto internazionale e ha fondato l'Associazione studenti stranieri dell'Università Aldo Moro

BARI - Dal Camerun a Bari per diventare 3 volte dottore: ecco la storia di Afana rifugiato arrivato in Italia su un barcone nel 2014 e laureatosi per la terza volta con il massimo dei voti qui a Bari. L'annuncio vola sui social: a postarlo è lo stesso Afana, 27enne del Camerun, meglio conosciuto sui social e negli ambienti del capoluogo pugliese come Capitan Dido. Il 27enne presenta la notizia con un tono polemico e una foto stupenda, che lo ritrae con il suo figlioletto la tesi in mano e la corona d'alloro: «Laureato con 110 e Lode e tre volte dottore in Italia ma di questo non parleranno i media. Se invece un immigrato sbaglia…». «In Italia si parla di immigrazione in due modi, "carità" da un lato (Sinistra) e "Sicurezza" dall'altro (Destra). Trascurando fattori tale "capitale umano, soggetti di diritti o esseri umani tout court." La stampa spesso orientata politicamente ha contribuito di gran parte alla banalizzazione di un fenomeno (l'immigrazione), che quando gestito bene è une risorsa a 360° per il territorio - prosegue - Noi abbiamo la responsabilità, con i fatti, di dare un'altra interpretazione dell'immigrazione. Dateci modo di confrontarci con i politici lì nei vostri salotti già per spiegare a loro come vanno le cose in realtà, ma è soprattutto per dare agli italiani consapevolezza dell'altro, che "Noi" immigrati siamo».

Afana è anche l'amministratore delegato della Società Cooperativa Terra Nostra. La sua terza laurea magistrale è in Relazioni internazionali e studi europei. Titolo ottenuto dopo la laurea triennale in Comunicazione linguistica e interculturale all'Università di Bari e dopo aver anche conseguito in master in Risorse umane e organizzazione all'Università Cattolica sacro cuore di Milano. Gli auguri per il neodottore spopolano sui social anche nella comunità di rifugiati che rappresenta.

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