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Bari: arte e cultura per combattere la discriminazione di genere

 
Antonella Fanizzi

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Antonella Fanizzi

Bari: arte e cultura per combattere la discriminazione di genere

La presentazione del bando

Bando di 150mila euro firmato Regione Puglia rivolto ad imprese e associazioni. Titolo del progetto per la parità è «Futura»

Martedì 08 Marzo 2022, 15:26

BARI - La sfida è ambiziosa: scommettere sull’arte, più che sulle parole, per combattere la discriminazione di genere. E in questa Giornata internazionale della donna, la presidente del Consiglio regionale pugliese, Loredana Capone, lancia un bando da 150mila euro per sostenere le associazioni culturali e di promozione sociale, le fondazioni e le imprese composte in prevalenza da donne che, attraverso spettacoli di danza, di teatro, concerti, laboratori, seminari, convegni, workshop, mostre, rassegne, residenze artistiche, si facciano promotrici di iniziative pubbliche sui temi dell’uguaglianza di genere, della conoscenza e del rispetto delle differenze.

I numeri sono impietosi: in Italia su 444mila disoccupati, il 70% è rappresentato dalle donne. Non va meglio nel settore culturale. I dati raccolti dalla Fondazione Symbola dicono che a fronte di una presenza maggiore di donne nelle università, soprattutto nei percorsi «Arts and Humanities» (19.48% di donne contro l’11.13% di uomini), nel 2020, in Italia, nel sistema produttivo culturale e creativo solo il 37,9% degli occupati è donna contro il 62,1% di uomini.

Capone spiega: «Il bisogno di parità deve farsi carne e ossa, deve essere guardato dritto negli occhi e gli occhi che lo incontrano devono sapersi spogliare di ogni filtro. È questo il potere dell’arte». La presidente del Consiglio ha un pensiero per le donne ucraine, in questo momento discriminate più delle altre: «Vorrei che le artiste del Paese martoriato dalla guerra riescano a collaborare con le nostre associazioni. Abbiamo il dovere di contrastare tutti gli stereotipi che limitano le possibilità per ciascuna e ciascuno di realizzare i propri sogni e di farlo senza muri. L’avviso “Futura. La Puglia per la parità” contribuisce a promuovere il lavoro femminile e a superare gli ostacoli che impediscono alle donne di ricoprire ruoli istituzionali».

La dimostrazione, del resto, è evidente anche nei territori dell’Est europeo. Capone si rivolge alle consigliere regionali Grazia Di Bari, Debora Cilento e Lucia Parchitelli che le siedono accanto: «Ai tavoli del negoziato convocati per individuare un percorso in grado di fermare questo sterminio non ci sono donne. Accade ogni volta che è in corso una trattativa importante».

Questo bando vuole invertire la rotta. Ogni progetto potrà essere finanziato per un importo massimo di tremila euro. Le iniziative dovranno essere realizzate entro il 30 giugno 2023. L’avviso arricchisce le azioni che il Consiglio regionale della Puglia ha messo in campo a favore della parità tra i generi. È dello scorso 25 novembre, in occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, il bando «PariPari - Parità la vittoria più bella» riservato alle scuole superiori: lo scopo è quello di incoraggiare gli studenti a ideare una campagna di comunicazione social contro la violenza di genere. Il 6 ottobre scorso è stata inoltre promulgata la legge regionale per la promozione della parità retributiva.


La presidente del Corecom, Lorena Saracino, infine annuncia: «La rete di donne e uomini “Rete degli amicƏ di Bidoba” (acronimo di Biblioteca delle donne di Bari) ha promosso un’iniziativa mirata alla creazione di uno spazio pubblico incentrato sulla memoria delle donne, sul loro percorso, sulla loro storia fino ai nostri giorni attraverso libri, riviste, dischi e materiali multimediali. Il fondo librario raccolto è intitolato a Maria Cristina Rinaldi, insegnante barese molto amata e apprezzata, prematuramente scomparsa, che ha voluto lasciare il suo patrimonio librario alla “Rete degli amicƏ di Bidoba” che, ora, lo donano alla biblioteca istituzionale regionale. I 700 volumi andranno a costituire il corpo principale della sezione di genere della biblioteca». Il progetto nasce in collaborazione con l’Università e con la professoressa Romana Recchia Luciani.

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