Economia

Mola, maxi evasione di tributi: in 400 non pagano la Tari

Antonio Galizia

Il Comune ha stanato gli utenti infedeli grazie a un chip applicato al carrello dei rifiuti. Tra i «fantasmi» anche i proprietari di 12 ville al mare

MOLA DI BARI - Un chip. È bastato un minuscolo componente elettronico applicato ai cestelli porta-rifiuti, per portare alla luce una maxi evasione di tributi comunali. Sono ben 400 i «fantasmi» della Tari (tassa rifiuti), cui si aggiunge un numero indefinito di contribuenti che eludono altre imposte, stanati dal Comune di Mola di Bari. «Merito del nuovo sistema di raccolta differenziata – spiega il primo cittadino Giuseppe Colonna - e del lavoro che l’Ufficio Tributi e l’Ufficio Anagrafe, con la collaborazione della società Municipia, stanno svolgendo per verificare le posizioni tributarie degli utenti, attività resa più agevole dalla consegna di cestelli dotati di chip a tutte le utenze, domestiche e non domestiche».


Dall'avvio del nuovo servizio, sono 400 le nuove posizioni emerse a seguito dell’attività di accertamento svolta dagli ispettori comunali. I primi a cadere nella rete del nuovo sistema di raccolta e tariffazione sono stati i fantasmi della Tari. Quegli utenti, cioè, che producono rifiuti e ovviamente espongono i mastelli in strada ogni giorno, ma non sono iscritti nelle liste della Tari. Usufruiscono del servizio, ma non lo pagano e questo «si ripercuote sulle tariffe pagate da tutti gli altri cittadini», come spiega il sindaco.

LE VILLE AL MARE


Dal monitoraggio è emerso anche che tanti cittadini dichiaravano una residenza diversa da quella reale e anche una diversa destinazione d'uso di locali e abitazioni. Nel mirino degli ispettori ci sono soprattutto le seconde case al mare, ufficialmente vuote e non collegate alle utenze domestiche; in realtà trasformate in bed and breakfast e case-vacanza con tanto di annunci sui siti specializzati.
Il caso più clamoroso riguarda i proprietari di 12 ville a mare, una lottizzazione sulla Mola-Torre a Mare del tutto abusiva e sconosciuta al fisco, che fruiva regolarmente del servizio di raccolta differenziata: ora è al centro di una indagine della Procura.
Per eludere l’«odiata» Tari, tanti cittadini hanno anche evitato di ritirare i mastelli e le buste dotate di chip e codice a barre, con un effetto devastante: per liberarsi dei rifiuti, questi cittadini sono costretti a smaltirli dove capita, anche sotto i ponti, lungo le strade di campagna. Sono 11 quelli stanati nell’ultima settimana da foto trappole, auto-civetta e droni. Se la sono cavata con sanzioni da 450 euro e l’iscrizione nel registro Tari. «Ci auguriamo – conclude Colonna - che la piccola minoranza di molesi che non effettua la raccolta differenziata possa davvero adeguarsi, perché ne va della pulizia e del decoro del nostro paese nonché di una maggiore equità tributaria».

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