Vaccini

Bari, la storia di Isabella: 80 anni e l'attesa di una fiala

Michele De Feudis

L’anziana signora, che vive sorretta da una terapia con ossigeno, ha atteso quel lunedì di inizio mese con trepidazione, e ha aspettato fino al pomeriggio una «citofonata» da parte di un operatore sanitario. Invano

La via per il vaccino di una ottantenne? Lunga e complicata come l’itinerario dell’Odissea. La barese Isabella Etna, dopo la prenotazione in farmacia, aspettava di essere vaccinata già da alcune settimane a domicilio. Il primo marzo, secondo il calendario della Asl, doveva essere raggiunta da una equipe di sanitari per inocularle il vaccino Pfizer. L’anziana signora, che vive sorretta da una terapia con ossigeno, ha atteso quel lunedì di inizio mese con trepidazione, e ha aspettato fino al pomeriggio una «citofonata» da parte di un operatore sanitario. Invano. Nel tardo pomeriggio, Isabella, delusa e disperata per il «bidone» ricevuto dalla Asl, veniva accompagnata con estrema difficoltà dalla sorella settantenne e dal cognato ottantenne presso il centro vaccinale del Cto: in quella sede, con una dose di innocenza, chiedeva conto del suo vaccino, del mancato appuntamento rispettato, e allo stesso tempo reclamava la sua fiala come da prenotazione pregressa. Il risultato? Veniva rimandata a casa, con il messaggio di rito: «Non si preoccupi, sarà richiamata presto».


Nelle settimane successive ci sono stati cambiamenti nelle modalità di distribuzione dei vaccini, ma per la signora Isabella, non ci sono state novità o aggiornamenti. E’ rimasta una «invisibile» del vaccino.
Tutto qui? No. Ieri, come da direttive regionali, doveva essere inserita negli elenchi dei medici generici che hanno dato disponibilità per inoculare gli antidoti. Il suo medico curante, con sorpresa, la informava che «Etna Isabella» non era presente nella programmazione. I familiari, allora, hanno reiterato le proteste, evidenziando il disservizio rispetto alle aspettative coltivate da una «ottantenne, con forti fragilità, nonché con difficoltà deambulatorie». In serata ieri è arrivata finalmente la fumata grigia: alla signora Etna è stato assicurato dal medico curante di essere inserita nella prossima calendarizzazione, in quanto rientrante «tra i soggetti estremamente fragili». Quando? Nei fatti la data non c’è ancora. E nessuno può escludere un nuovo bidone.

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