Sabato 06 Settembre 2025 | 18:42

Santeramo, Natuzzi fa «dietrofront»: 550 posti a rischio e sindacati dichiarano agitazione

 
Gianpaolo Balsamo

Reporter:

Gianpaolo Balsamo

Natuzzi, sui 300 esuberilunedì l'ultima parola

Chiedono che il Mise convochi quanto prima la cabina di regia, e che si attivino anche le Regioni Basilicata e Puglia e tutte le istituzioni interessate

Mercoledì 17 Marzo 2021, 18:00

BARI - «L'inaspettata decisione» dell’azienda produttrice di divani «Natuzzi, di non rispettare gli impegni sottoscritti quasi tre anni fa e di voler modificare il Piano industriale è grave e inaccettabile. È per questo motivo che abbiamo dichiarato insieme alle Rsu lo stato di agitazione in tutti gli stabilimenti del gruppo».

Lo dichiarano le segreterie nazionali e regionali di Basilicata e Puglia della Filca-Cisl, a proposito degli sviluppi della vertenza del gruppo di Santeramo in Colle (Bari). I sindacati sottolineano che Natuzzi ha fatto «dietrofront» rispetto all’accordo del 2018 con la «formula zero esuberi» e questo «mette a rischio i 550 lavoratori in cassa integrazione» e «mette in discussione gli investimenti annunciati a più riprese dall’azienda».

I sindacati annunciano che il «primo effetto della mobilitazione» è «la sospensione di tutti gli accordi di flessibilità applicati negli stabilimenti». «Inoltre - aggiungono - abbiamo diffidato l’azienda dal prendere decisioni unilaterali. Nei prossimi giorni verranno svolte le assemblee rispettando».
«Le difficoltà derivanti dalla pandemia - dichiarano i sindacati - non possono costituire l’alibi per colpire centinaia di lavoratori e la speranza di un rilancio economico del territorio murgiano. Riteniamo che tutti i nodi di questa lunga e complessa vertenza siano oramai venuti al pettine».

«Il Mise - concludono - convochi quanto prima la cabina di regia, e anche le Regioni Basilicata e Puglia, insieme a tutte le istituzioni interessate, si attivino per evitare una vera catastrofe sociale».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)