L'emergenza

Università Bari, lezioni in aula (con app) per le matricole

Michele de Feudis

Il Rettore Bronzini: «gli effetti della dad li vedremo solo tra tre anni»

Con le restrizioni perdiamo tutti. Il vero problema della “didattica a distanza” non è la tecnologia, ma la proiezione futura. Vedremo le ricadute tra tre anni: solo allora misureremo gli effetti sulla formazione degli studenti. Nelle magistrali si laureerà per paradosso uno studente mai entrato nelle aule…»: Stefano Bronzini, rettore dell’Università degli studi di Bari, non ha adottato nuove norme per il secondo semestre di lezioni nei corsi, ma si pone il problema dell’impatto della tecnologia sulla preparazione e sulla competitività post laurea per i giovani pugliesi.

«L’Università è contaminazione di saperi. E con le zone rosse-arancioni questo processo è congelato. Garantiamo percorsi formativi ma non sappiamo dove arriva la nave: abbiamo adottato una nuova modalità didattica, in fretta e furia. Questo non ci consente una valutazione più approfondita».

Nell’ateneo barese vigono le regole adottate con un protocollo nel settembre scorso: le lezioni in presenza saranno garantite solo alle matricole, a condizione che prenotino il posto in aula con una app dedicata (la capienza deve essere massimo del cinquanta per cento). Al momento la partecipazione in presenza si attesta - secondo le rilevazioni Uniba - al 30%. Proseguiranno le sedute di laurea con presenza contingentate: solo tre ospiti o familiari e pochi laureandi per giorni della sessione, uniti a sanificazioni. Le lezioni dal secondo anno sono in teledidattica, mentre i laboratori di ricerca e di didattica sono regolarmente aperti; nelle biblioteche e sale letture è possibile prenotare posti e contingentare le presenze grazie ad una app che entrerà in funzione nei prossimi giorni. «Le lezioni a distanza? Ormai è usuale collegarsi con gli smartphone. Le difficoltà sono ridottissime», aggiunge Bronzini.

Crescono le iscrizioni negli atenei del Sud: «Nell’Università di Bari c’è un +10% di immatricolazioni. La Puglia conferma - conclude Bronzini - che la conoscenza è la possibilità del lavoro e della libertà futura: studiare è il più grande investimento per il futuro del nostro territorio».

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