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Caccia aperta alla pantera di Locorotondo: tanti «avvistamenti» in campagna

 
Valerio Convertini

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Valerio Convertini

Caccia aperta alla pantera di Locorotondo: tanti «avvistamenti» in campagna

Sopralluogo delle forze dell’ordine in contrada Marinelli, al confine con il territorio di Cisternino

Martedì 05 Gennaio 2021, 15:48

LOCOROTONDO - Suggestione di massa o realtà? Lungo il crinale del dubbio s’insinua il mistero della pantera della Valle d’Itria. I primi avvistamenti, nei mesi scorsi, furono segnalati in agro di Ostuni.
Nei giorni scorsi il grosso felino sarebbe stato visto prima in territorio di Locorotondo, in contrada Pantaleo, e poi al confine con Cisternino, in zona Marinelli.

Le segnalazioni si moltiplicano: «Abbiamo visto un grosso animale camminare con passo felpato», dicono alcuni residenti della zona. Il buio della notte ha impedito una descrizione più accurata.
Le autorità, intanto, non trascurano alcuna segnalazione. In prima linea i Carabinieri forestali di Alberobello e gli ispettori del Nucleo di guardie ecologiche «Era settore ambiente». Insieme hanno verificato le presunte impronte della pantera in contrada Pantaleo. Esito negativo: «Dalle orme si notano chiaramente gli artigli. I felini - hanno specificato gli esperti consultati - hanno gli artigli retrattili, i canidi no. Possiamo concludere, per dimensione e per caratteristiche, che si tratta di un grosso cane».
Sul tema è stato ascoltato anche Matteo Legrottaglie, esperto di animali esotici in servizio allo Zoosafari di Fasano, che ha escluso che quelle impronte possano appartenere a una pantera. Ma le rassicurazioni degli specialisti non hanno tranquillizzato la popolazione. È di ieri infatti l’ennesimo avvistamento in contrada Marinelli.

Sul posto si sono recati ancora una volta i Carabinieri forestali e le guardie ambientali, stavolta con l’ausilio del nucleo cinofilo e di un drone per monitorare il territorio dall’alto.
I cani hanno fiutato la presenza di un predatore. Sono stati per questo rilevati campioni biologici che saranno sottoposti a esami molecolari per capire di che animali si tratta. «Sul territorio - commenta il capo ispettore di Era, Michelangelo Schiavone - ci sono naturalmente dei lupi. Non è il caso di fare allarmismo, né di esaltare la descrizione per avvalorare le proprie tesi di avvistamento. Ricordiamo che il procurato allarme è un reato».
Va detto che non è raro trovare in Valle d’Itria carcasse di animali smembrate dai lupi.
Il Comune di Locorotondo, intanto, segue attentamente la vicenda: «Abbiamo ritenuto opportuno fare un sopralluogo - dicono il vicesindaco Vito Speciale e il presidente dell’Aula, Martino Santoro - per verificare le operazioni in atto. Anche noi abbiamo ricevuto diverse segnalazioni riguardo la presenza di un grosso felino».

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