Il caso

Maxi truffa alla Regione Puglia: 2 indagati negano davanti al gip

Redazione online

Si è difesa così davanti al gip, stando a quanto si apprende da fonti della difesa, Giuliana Tarantini, la dipendente del Tribunale di Bari finita ai domiciliari nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Bari

BARI - Non ha mai agevolato le pratiche dello studio legale Primavera, anticipando le date delle udienze perché per il suo ruolo di cancelliera non ne aveva la possibilità e, anzi, quando le è stato chiesto di farlo si è rifiutata. Si è difesa così davanti al gip, stando a quanto si apprende da fonti della difesa, Giuliana Tarantini, la dipendente del Tribunale di Bari finita ai domiciliari nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Bari su una presunta truffa da oltre 22,3 milioni di euro alla Regione Puglia. Tarantini, assistita dall’avvocato Massimiliano Carbonara, ha scelto di rispondere alle domande del gip Giovanni Abbattista, "chiarendo la sua posizione e respingendo tutte le accuse» ha spiegato il legale. Oggi è stato interrogato anche Oronzo Pedico, presidente della sede provinciale di Asso-Consum di Barletta, accusato di far parte della presunta associazione per delinquere che avrebbe messo in piedi la truffa milionaria relativa ai contenziosi in agricoltura, fornendo i dati degli ignari agricoltori in nome dei quali gli avvocati dello studio Primavera avviavano i ricorsi lucrando sui compensi legali. Anche Pedico si è difeso davanti al gip. Si è invece avvalso della facoltà di non rispondere l’avvocatessa Assunta Iorio, come ieri avevano già fatto gli avvocati Michele ed Enrico Primavera, padre e figlio, e Oronzo Panebianco. 

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