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Redazione online
27 Novembre 2020
BARI - «Facciamo da cerniera fra nord e sud del Paese e apriamo una stagione di rinnovamento all’insegna della qualità per il mondo della ristorazione collettiva». Commenta così il presidente di Ladisa, Francesco Sebastio, l'acquisizione della Serist, un’operazione da 6,85 milioni di euro che dà vita a una realtà da 50 milioni di pasti l’anno, oltre 5mila dipendenti e più di mille strutture servite in tutto il Paese.
L’acquisizione, avviata a luglio 2020 con la vittoria all’asta competitiva del Tribunale fallimentare di Monza e perfezionata nelle ultime settimane, unisce le risorse di due aziende: la Ladisa, fondata a Bari nel 1973 e presente in 18 regioni italiane, e la Serist, fondata ad Arcore nel 1983 e radicata in Lombardia e Sardegna. «Oggi l’Italia della ristorazione collettiva, dal nord al sud alle isole, è unita da una nuova realtà solida e ambiziosa - aggiunge Sebastio -. Fondiamo l’anima meridionale a quella settentrionale del Paese in un momento molto complesso e diamo un impulso a tutto il settore a fare economia e impresa con fiducia».
In Ladisa confluiscono sia i 1.340 lavoratori sia le proprietà mobiliari e immobiliari della Serist, tra cui i centri cottura ad Agrate Brianza e Castiglione delle Stiviere e due stabilimenti in Sardegna, sia importanti appalti nel mercato privato dell’area lombarda. L’azienda rafforza anche la sua esperienza nell’ambito della ristorazione ospedaliera con Torino Sanità spa società di progetto e Vimercate Salute spa. In Sardegna, inoltre, Ladisa gestirà il lotto unico della gara centralizzata ospedaliera.
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