Il caso

Crac Fusillo, Marco Jacobini non risponde al gip

Redazione online

Jacobini, difeso dagli avvocati Francesco Paolo Sisto e Giorgio Antoci, è stato l’ultimo degli indagati destinatari di misura cautelare ad essere convocato dinanzi al gip per l'interrogatorio di garanzia

BARI -  Si è avvalso della facoltà di non rispondere Marco Jacobini, ex presidente della Banca popolare di Bari, sottoposto a interdizione nell’ambito dell’indagine della Procura di Bari sul crac di alcune società del gruppo imprenditoriale Fusillo di Noci. Jacobini, già imputato per i presunti bilanci falsi della banca, commissariata a dicembre 2019, è accusato con il figlio Gianluca (agli arresti domiciliari) e gli imprenditori Vito e Giacomo Fusillo, di aver contribuito al fallimento delle società del gruppo di Noci, erogando linee di credito quando già erano in dissesto e così aggravandone la situazione debitoria.
Jacobini, difeso dagli avvocati Francesco Paolo Sisto e Giorgio Antoci, è stato l’ultimo degli indagati destinatari di misura cautelare ad essere convocato dinanzi al gip per l'interrogatorio di garanzia. Nei giorni scorsi anche suo figlio Gianluca si è avvalso della facoltà di non rispondere, mentre i due Fusillo hanno risposto per ore alle domande di gip e pm

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