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Escort a Bari, la Cassazione deciderà su D'Addario per parte civile

 
Redazione online

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Escort a Bari, la Cassazione deciderà su D'Addario per parte civile

Ricorso contro l’estromissione dal processo discusso a dicembre

Lunedì 05 Ottobre 2020, 17:07

BARI -  Sarà la Corte di Cassazione a decidere se Patrizia D’Addario aveva diritto a partecipare, come parte civile, al processo di secondo grado sulle 26 donne, tra le quali la stessa D’Addario, portate tra il 2008 e il 2009 dall’imprenditore barese Gianpaolo Tarantini nelle residenze dell’allora presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, affinché si prostituissero. L’udienza in camera di consiglio dinanzi alla Suprema Corte è fissata per il 2 dicembre. In quella data i giudici valuteranno il ricorso fatto da Patrizia D’Addario contro l’ordinanza con la quale Corte di Appello di Bari aveva dichiarato il suo ricorso inammissibile, estromettendola dal processo. In primo grado i giudici non avevano riconosciuto i risarcimenti dei presunti danni subiti dalla escort barese. Il suo ricorso in appello era poi stato dichiarato tardivo e ora, a processo ormai concluso, sarà la Cassazione a pronunciarsi.
Nelle scorse settimane la Corte di Appello di Bari, dichiarando la prescrizione di più della metà dei reati contestati, ha ridotto a 2 anni e 10 mesi di reclusione (dai 7 anni e 10 mesi inflitti in primo grado), la condanna nei confronti di Gianpaolo Tarantini, ha confermato la condanna a 1 anno e 4 mesi di reclusione nei confronti di Sabina Began, "l'ape regina» dei party berlusconiani, ha dichiarato il non luogo a procedere per prescrizione dei reati nei confronti dell’amico di Tarantini, Massimiliano Verdoscia e ha assolto il pr milanese Peter Faraone. Le motivazioni sono attese per metà dicembre ma nel frattempo la Cassazione dovrà decidere sulla possibilità che Patrizia D’Addario possa essere parte civile di questo processo.

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