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Luca Turi diventa ufficialmente cittadino albanese

Redazione online

Il riconoscimento del presidente della repubblica dell’Albania Ilir Meta al nostro fotoreporter è molto sentito da La Gazzetta del Mezzogiorno

BARI - Il presidente della Repubblica dell’Albania Ilir Meta ha firmato il decreto con il quale dichiara cittadino albanese il fotoreporter barese Luca Turi che prestò dunque sarà titolare del doppio passaporto, italiano e albanese.

Un riconoscimento che non stupisce, visto l’intenso legame tra Luca Turi e il Paese delle Aquile. Innanzitutto per quella fotografia che ha fatto il giro del mondo, il drammatico attracco della Vlora, l’8 agosto del 1991, nel porto barese, con le migliaia e migliaia di disperati in arrivo in cerca di fortune. Le immagini di Turi hanno documentato uno dei primi straordinari esodi del mondo contemporaneo. In seguito, il «nostro» fotografo ha immortalato le sequenze più inquietanti della guerra nei Balcani, delle rivolte tra civili oltre Adriatico e la stessa «crisi delle banche» che in Albania ha rappresentato la stagione più violenta di fine Millennio.

Nè lo spirito del cronista ha ceduto il passo in questi ultimi anni: più volte Luca Turi torna all’Est per raccontare altri complessi capitoli di storia internazionale, dalla trasformazione del mondo rurale in grande produttore mondiale di sostanze stupefacenti ai campi profughi-lager disseminati lungo i confini degli Stati che ci guardano dall’altra sponda del mare. Fino alla resurrezione possibili di città come Tirana o Durazzo che rinascono ogni volta dalle proprie ceneri come l’araba fenice: non ultimo, il terremoto del novembre 2019. L’Albania ha insomma voluto dare al fotoreporter barese il suggello di una lunghissima carriera «sulla strada». Di questo «omaggio» la Gazzetta del Mezzogiorno si sente in qualche modo partecipe, avendo pubblicato le fotografie di Luca almeno negli ultimi 60 anni e per la gran parte in esclusiva. Un archivio di immagini, di racconti, di personaggi, una memoria straordinaria che continuiamo a condividere con il «nostro» Luca Turi.

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