il caso
Bari, nei saloni di bellezza resta ancora in vigore la maggiorazione per il Covid
Spesso si paga un euro per i «Dpi». Una tassa in realtà mai introdotta ma le polemiche già esplose al termine del periodo di confinamento, tornano a infuriare
BARI - Il virus pesa ancora sulle tasche dei cittadini. Parrucchieri, barbieri, estetisti infliggono ancora ai propri clienti il «contributo Covid», che in qualche caso sembra un’autentica tassa, tanto da comparire nello scontrino.
Tassa in realtà mai introdotta ma le polemiche già esplose al termine del periodo di confinamento, tornano a infuriare. Qualche utente cui cade l’occhio sulle voci dello scontrino resta sorpreso dalla «Covid tax». Un euro, la «tax» applicata dai più che in alcuni casi lievita fino a 5. Sono le spese per l’utilizzo di mascherina, camici, contenitori di plastica, gel sanificante.
Antonio Maria Scalioti, Codacons: «Dopo i primi episodi abbiamo chiesto maggiore correttezza e devo dire che molti esercenti hanno seguito il consiglio». Mario Laforgia, Confartigianato: «La polemica è fuori luogo. Ricordiamo quanto hanno sofferto tante piccole imprese per il lockdown».