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Molfetta, alga tossica: è l'Arpa a lanciare l'allarme

 
matteo diamante

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matteo diamante

Molfetta, alga tossica: è l'Arpa a lanciare l'allarme

A causa del vento di maestrale che negli ultimi giorni ha sferzato tutta la costa adriatica, la diffusione nell’aria dell’alga è aumentata di gran lunga, tanto da portare sintomatologie anche abbastanza acute in molte persone

Venerdì 24 Luglio 2020, 11:38

MOLFETTA - Per molti l’allentamento delle misure relative alla diffusione del Covid-19 era stato visto di buon grado soprattutto per la possibilità di godere del mare e delle spiagge cittadine. Invece, ancora una volta, molfettesi e non solo in questi giorni si stanno confrontando con gli effetti dell’Ostreopsis Ovata, più nota come alga tossica.

A causa del vento di maestrale che negli ultimi giorni ha sferzato (specie nell’ultimo fine settimana) tutta la costa adriatica, la diffusione nell’aria dell’alga è aumentata di gran lunga, tanto da portare sintomatologie anche abbastanza acute in molte persone. Secondo le ultime rilevazioni effettuate, proprio a Molfetta, dall’Arpa Puglia, la concentrazione di Ostreopsis Ovata è catalogabile come molto abbondante. L’ultimo campionamento datato 9 luglio fa riferimento a 102.120 cellule/litro in colonna d’acqua prelevata nella zona antistante la Prima Cala. Si tratta di una concentrazione molto alta, che non preoccupa più di tanto gli esperti, ma vicina a dati riscontrati soprattutto ad agosto e settembre, raramente a luglio. Un dato che fa riflettere anche a causa di un mese di luglio non eccessivamente caldo (se paragonato agli anni passati), ma tuttavia molto ventoso: motivo per il quale gli effetti dell’alga tossica si sentono maggiormente. È stata la stessa Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente a comunicare un forte riscontro, negli ultimi giorni a Molfetta, di casi di malessere transitorio nei bagnanti (riniti, faringiti, laringiti, bronchiti, febbre, dermatiti, congiuntiviti) in concomitanza di elevate concentrazioni di Ostreopsis nelle acque e sui fondali, e soprattutto dopo mareggiate (le mareggiate favoriscono la formazione di aerosol marino, che può diffondere la tossina nell’aria). Il bollino rosso dell’Arpa, per l’alta concentrazione di Alga Tossica, oltre che su Molfetta e in una parte del litorale di Giovinazzo è stato posto anche su Bari e nella zona di Torre Canne. Sono in tanti i bagnanti che hanno spontaneamente deciso di rinunciare per qualche giorno al benessere offerto dal mare, sia per la sintomatologia riscontrata, che per il timore di contrarla. A questo si aggiunge l’incubo Covid-19 e il rischio (senza dubbio non correlato) di confondere l’alga tossica (i cui effetti regrediscono automaticamente in massimo 48 ore) con quelli, per alcuni versi analoghi, del Coronavirus.

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