CORONAVIRUS

Covid, allarme a Bari: positivo seminarista rientrato dall'Albania. Tamponi a tappeto

Massimiliano Scagliarini

In Puglia di nuovo zero casi: dimesso l’ultimo paziente ricoverato a Foggia. In una settimana gli attualmente positivi sono scesi di 188 unità

BARI - Un altro giorno senza contagi né decessi. La Puglia tira un sospiro di sollievo, visto che ieri - a fronte di 1.038 test - non sono stati registrati nuovi casi: 218 quelli attualmente positivi, ma con un trend in rapida discesa. C’è tuttavia apprensione per quanto accaduto a Bari nei giorni scorsi: un giovane seminarista di Modugno, rientrato in traghetto dall’Albania e poi risultato malato di covid, potrebbe aver diffuso il virus nel contesto familiare e in quello religioso.

Il caso ha infatti tenuto impegnati nelle ultime 48 ore di dipartimenti di prevenzione di quasi tutte le Asl della Puglia, perché è stato necessario effettuare il «tracing» (con relativi tamponi nei casi previsti) anche ai passeggeri del traghetto della Adria Ferries su cui il giovane è rientrato a Bari. Mentre i passeggeri stranieri sono stati presi in carico, come da procedura, dagli uffici locali del ministero della Salute, quelli italiani sono stati rintracciati e sottoposti a tampone (tra domenica e ieri) dalle Asl dei luoghi di residenza.

La Asl di Bari ha poi effettuato controlli anche nell’ambiente familiare del giovane, oltre che sulle persone che hanno frequentato una cerimonia religiosa a cui il seminarista - che aveva i sintomi della malattia ma, a quanto pare, li ha scambiati per un banale raffreddore - aveva partecipato immediatamente dopo il rientro in Puglia.

Gli esiti dei tamponi effettuati (circa 25, più numerose altre persone messe in quarantena a titolo precauzionale) si dovrebbero conoscere oggi. Prima di effettuare il prelievo, come da prassi, è stato necessario aspettare due-tre giorni dal contatto con la persona malata: questo spiega anche perché i medici chiedono a chi è venuto in contatto con un malato di non muoversi di casa in attesa delle verifiche.

Al momento non ci sono particolari difficoltà, né si teme per un nuovo focolaio: il seminarista è ricoverato al Policlinico di Bari ma le sue condizioni sono buone. Anche in questo caso, come in casi simili, chi si occupa del «contact tracing» ha attivato tutti i canali che hanno consentito di risalire alla lista dei passeggeri del traghetto: sono stati controllati anche altri luoghi pubblici in cui il seminarista è stato prima della scoperta della positività, ma il suo contegno diligente (indossava la mascherina) potrebbe aver limitato al minimo l’esposizione al contagio.

Tre settimane fa una emergenza molto simile aveva riguardato un ristorante di sushi, dove un giovanissimo lavapiatti era andato a lavorare dopo la diagnosi di covid. Il ragazzo era stato rintracciato dalla Finanza. Ma i controlli della Asl, scattati tempestivamente, hanno consentito di accertare che l’infezione non si era propagata agli altri dipendenti del ristorante.

In Puglia dunque la situazione resta sotto controllo. I reparti di terapia intensiva sono vuoti da ieri, dopo la dimissione dell’ultimo paziente ricoverato a Foggia. I ricoverati sono complessivamente 33, mentre altre 185 persone sono in isolamento domiciliare. Sono 162mila i tamponi effettuati dall’inizio dell’emergenza, mentre i decessi restano fermi a quota 540 da sabato scorso. La scorsa settimana i nuovi positivi sono stati in totale 12, ma per effetto delle guarigioni i casi attualmente positivi sono scesi di 188 unità: in sette giorni si sono quasi dimezzati.  

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